La minoranza: e il principio di continuità dell’azione amministrativa?

Venuti a conoscenza dell’interrogazione presentata dal consigliere Sebastiani sulle vicende che riguardano il Nucleo Operativo Unità Cinofila (N.O.U.C.) istituito presso il Comando della Polizia Municipale abbiamo ritenuto opportuno approfondire l’argomento ricercando sull’albo pretorio eventuali provvedimenti adottati al riguardo.

Abbiamo ritenuto necessario farlo considerati i tempi di risposta da parte di questa amministrazione alle interrogazioni che recentemente sono arrivati a ben 74 giorni a fronte dei 10 previsti dal Regolamento comunale! Alla luce della ricostruzione dei fatti ad opera del Consigliere Sebastiani e dei documenti reperiti sull’albo pretorio quello che emerge è a dir poco inquietante.

La costituzione del suddetto Nucleo ha previsto la formazione di un operatore addetto al salvataggio in acque correnti (fiume Velino) con il contestuale addestramento di un cane al fine di “aderire ad un più ampio disegno di respiro Regionale che ha visto l’attivazione di progettualità sulla sicurezza e tutela ambientale dei corsi d’acqua”, adesione peraltro già determinatasi in precedenza con il finanziamento da parte della Regione Lazio dell’acquisto di un gommone destinato alla navigazione fluviale.

Costituzione che prende le sue mosse dalla previsione condivisa con l’organo politico tanto che la ritroviamo nel Piano Esecutivo di Gestione (PEG) 2013 elencata tra gli obiettivi operativi a sostanziare gli obiettivi strategici della Giunta. E’ del tutto evidente che la parte gestionale non ha potuto far altro che generare gli atti conseguenti all’indirizzo politico provvedendo ad adottare la determina n.1423 del 26 agosto 2013. La stessa, corredata dal visto di regolarità contabile apposto dal Dirigente del settore finanziario, dr. Vito Dionisi, ha quindi assunto piena efficacia e determinato le azioni conseguenti.

Fin qui nulla di strano. Dal settembre 2013 l’operatore di polizia municipale idoneo a svolgere il corso ed il suo cane hanno iniziato l’addestramento presso la Scuola Cani di Salvataggio Tirreno, nota in tutta Italia per essere l’eccellenza operativa del settore. Nel mese di aprile 2014, dopo quasi 7 mesi dall’avvio del corso di addestramento terminato il 31 maggio successivo con gli esami finali, brillantemente superati dalla “coppia” reatina, la d.ssa Marta Scioscia, incaricata di svolgere funzioni vicarie presso il Comando della Polizia Municipale, ha deciso (ha fatto tutto da sola?) con determina n.430 di annullare il precedente provvedimento dirigenziale dell’agosto 2013 in quanto “non conforme all’interesse pubblico”. Non conforme all’interesse pubblico?!

Dunque, l’amministrazione comunale in un documento di programmazione strategico/operativa quale il Peg individua un obiettivo in base al quale vengono adottati i provvedimenti conseguenti e, in questo caso, presi gli impegni con la Scuola di formazione, viene svolto il corso di addestramento e poi al momento di pagare la fattura arriva la facente funzioni d.ssa Scioscia e stabilisce che tutto ciò non corrisponde all’interesse pubblico?!! Scusi d.ssa Scioscia, sulla base di quali competenze straordinarie una facente funzioni, che peraltro si dovrebbe occupare solo dell’ordinaria amministrazione, stabilisce cosa è o non è di interesse pubblico? O forse lei ha seguito un preciso input politico? Perché se questo fosse possibile, allora tutti i fornitori, le aziende e coloro che eseguono delle prestazioni per un ente pubblico, certi di veder onorato il proprio credito garantito da regolare determina di impegno corredata dal visto attestante la copertura finanziaria, dovrebbero iniziare a tremare, perché a prestazione eseguita potrebbero all’improvviso vedersi negato il proprio credito!

Dov’è finito il principio di continuità dell’azione amministrativa? O forse questa amministrazione si è piuttosto impegnata scientificamente a creare problemi anche laddove non ce ne sono al solo scopo di demonizzare i presunti nemici? Del resto, nonostante siano ormai passati 30 mesi dall’inizio della consiliatura, ripetono come un mantra che è tutta colpa di quelli di prima. Peccato che in questo caso ci sembra davvero difficile addebitare responsabilità dove non ce ne sono! O forse, guardando meglio le carte ed osservando i protagonisti della vicenda, dobbiamo pensare che questo strano caso si è venuto a creare solo perché l’operatore di polizia municipale in questione è il rappresentante provinciale di quel sindacato che sta contestando la linea Giuli?

Confidiamo che la nostra sia una mera supposizione e che non abbia nulla a che fare con un evidente incidente amministrativo che va sanato revocando l’unico provvedimento assolutamente illegittimo, ovvero quello della facente funzioni. Se così non fosse ci vedremmo costretti ancora una volta a rivolgerci alle autorità competenti per denunciare un tentativo di intimidazione nei confronti di chi sta svolgendo a pieno titolo il proprio ruolo sindacale, certi che gli operatori di polizia giudiziaria sapranno celermente occuparsi di questa vicenda così come hanno dimostrato nel recente passato di saper fare. Confidiamo, pertanto, nella illuminante risposta all’interrogazione, malgrado quanto emerso finora sia davvero poco edificante! Ricordando che deve arrivare entro dieci giorni dal deposito.