Meno spazio ai furbi con il nuovo Isee. Ma le famiglie con figli?

Il presidente del Forum, Francesco Belletti: “Come associazioni familiari, dichiariamo la nostra disponibilità a collaborare con la pubblica amministrazione per un’analisi partecipata accanto alle istituzioni”. Roberto Bolzonaro: “Abbiamo lottato per scale di equivalenza che pesassero i carichi familiari e il ministero anche stavolta sembra essere stato cieco e sordo”. Pesanti criticità per i disabili.

L’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), presente in Italia dal 1998, cambierà dal 1° gennaio 2015. Voluto per consentire ai cittadini di poter ottenere condizioni agevolate su determinate prestazioni sociali, assistenziali o per servizi di pubblica utilità, nella nuova versione prevede l’incrocio di diverse banche dati di tipo fiscale e contributivo, oltre che l’inserimento dei dati patrimoniali riguardanti la casa, che permetteranno una più esatta valutazione delle condizioni reddituali complessive della famiglia richiedente. Tra le novità più rilevanti per la determinazione del nuovo Isee l’accesso diretto alle banche dati Inps e Agenzia delle entrate; il calcolo di un “Isee corrente” che tenga conto dell’eventuale perdita del lavoro; la differenziazione del suo computo in vista di diverse prestazioni (es. sociosanitarie, per figli minorenni, per diritto allo studio, sussidi comunali vari ecc.). Nel calcolo entreranno tutti i redditi, anche quelli del tipo assegni familiari, pensioni d’invalidità, accompagnamento, sussidi vari. Per la casa, se esiste un mutuo lo si toglierà dal valore complessivo computando il rimanente. Per i disabili si prevede di dedurre dal reddito le spese sostenute per l’assistenza diretta o per ricoveri e cure specifiche. Tratto caratteristico dell’applicazione del nuovo Isee sarà la possibilità di controlli più accurati sui dichiaranti, per evitare abusi e dichiarazioni false e mendaci. Cosa succederà col nuovo Isee? Prevedibilmente, un numero non esiguo di beneficiari dovrà pagare rate più alte per scuole, università, case di cura; molti perderanno agevolazioni su utenze a consumo; ci saranno anche perdite di esenzioni sulle prestazioni sanitarie e sugli assegni familiari e di maternità. Di sicuro ci guadagnerà lo Stato, con minori “uscite” grazie anche alla emersione di molti “furbetti”.

Forum e associazioni pronte a “collaborare”. “Un dato positivo del nuovo Isee è che verrà riequilibrata la quota patrimoniale della ricchezza delle famiglie – commenta il presidente nazionale del Forum famiglie, Francesco Belletti – mentre come criticità rimangono alcuni criteri di calcolo quali l’inserimento nel conteggio degli assegni assistenziali, che indeboliscono la funzione perequativa che lo stesso assegno possiede. Ci pare poi insoddisfacente la misura della scala di equivalenza adottata, vale a dire il peso con cui si divide il reddito per i carichi familiari. Pensiamo che nei fatti penalizzerà ancora le famiglie con maggiori carichi, ciò nonostante diverse modifiche anche positive introdotte”. Anche il nuovo Isee, come il precedente, mantiene le sue caratteristiche tecniche di una notevole “complicazione”. Al riguardo, Belletti afferma che “i cittadini dovrebbero essere liberi di capire cosa succede loro, ma non ci riusciranno perché il meccanismo è troppo complicato e richiede l’assistenza di un commercialista o di un patronato. Andrà perciò seguito con attenzione per capire se sia davvero equo, chi penalizzerà e chi avvantaggerà”. Riguardo ai carichi familiari, il presidente del Forum sostiene che “rischia di costituire un potenziale danno per famiglie con i maggiori carichi familiari, anche se è stato rielaborato con l’idea giusta di combattere l’evasione fiscale e gli abusi”. Belletti nota anche che “un vantaggio consiste nel fatto che sia nato omogeneo a livello nazionale ma che poi, nella sua adozione, i singoli Comuni potranno apportare aggiustamenti e quindi anche migliorarlo. Da parte nostra, come associazione, dichiariamo la nostra disponibilità a collaborare con la pubblica amministrazione per un’analisi partecipata accanto alle istituzioni”.

Ancora penalizzate le famiglie con più figli. “Una riforma dell’Isee introdotta senza adeguate sperimentazioni rischia di creare situazioni paradossali”: così la pensa Roberto Bolzonaro, vice-presidente nazionale del Forum famiglie. Cita l’esempio di una famiglia con disabile e 20mila euro di reddito, a cui si dovrà ora aggiungere la casa di proprietà. Confrontando tale situazione con un’analoga famiglia senza disabile, spiega, “ci accorgeremo che al disabile è stata ritoccata al ribasso la scala di equivalenza ma anche introdotta una detrazione di 7mila euro. Visto però che si dovranno aggiungere le indennità di disabilità, potremmo avere un risultato ‘pari e patta’ dovuto a 20mila più 7mila meno 7mila. Cioè un paradosso inaspettato”. La prova di questa situazione sorprendente è data dal fatto che già alcune associazioni di disabili stanno pensando di inoltrare ricorsi al Tar. “Come Forum – prosegue Bolzonaro – abbiamo sempre lottato per scale di equivalenza che pesassero i carichi familiari e il ministero anche stavolta sembra essere stato ‘cieco e sordo’. I ritocchi apportati non cambiano con uno o due figli e ritoccano poco con tre o più. Inoltre c’è da chiedersi perché la scala ministeriale sia peggiore di quella espressa dall’Istat”. Alla richiesta di un parere conclusivo sul nuovo Isee, risponde: “Si tratta di un parere negativo in maniera clamorosa per quanto riguarda il trattamento della disabilità. Inoltre l’inserimento nel calcolo dei redditi esenti di fatto espellerà persone da fasce Isee un tempo ricomprese. E per finire anche questo Isee non tiene conto del peso reale dei figli”.