Ad Amatrice il giorno della Madonna di Filetta. Don Savino: «il suo manto ci protegge»

Il terremoto non cancella l’appuntamento con la festa della Madonna di Filetta. Nel 1472, la pastorella Chiarina Valente, rinvenne il cammeo in seguito venerato come immagine sacra dalla popolazione.

Un episodio ricordato dal parroco, don Savino D’Amelio, durante la prima delle celebrazione della giornata: «qui la Madonna si è rivelata in quel minimo segno, un cammeo di pochi centimetri» ha detto il sacerdote, che tanti ricorderanno commosso, a pochi giorni dal sisma, mentre esce dalla zona rossa accompagnato dai Vigili del Fuoco con in mano il piccolo oggetto appena rinvenuto. «È stata una grazia – disse in quell’occasione – come ritrovare la madre».

«Una madre – ha aggiunto nell’omelia di oggi – che ci è stata data perché ci prendesse per mano, ci fosse sempre accanto, perché quando qualcosa accade lei sia pronta a mettere il manto sulla nostra vita».

Una vita che vacilla, che fatica sotto i duri colpi del sisma. Una situazione che in qualche modo può essere presa come modello di una condizione più universale. Rivolgendosi ai fedeli, infatti, don Savino ha parlato del dubbio della fede, «che è permanente nella nostra vita. Nessuno di noi può dire di avere la fede. Noi facciamo un cammino e spesso dubitiamo. Nelle disavventure della vita perdiamo fiducia: ma veramente Dio c’è?».

«C’è stato il terremoto, ci sono le altre disavventure di tutti i giorni – ha incalzato il parroco – se ragioniamo solo con la nostra materialità, non c’è bisogno che scomodiamo Dio. Se ragioniamo con la fede dobbiamo metterci in ginocchio per capire come leggere gli eventi storti della vita».

Come a dire che in questo duro momento di difficoltà, quando il dubbio ci assale e si fa avanti lo scoramento, siamo chiamati a pregare perché ci sia la luce, perché non si ceda alla disperazione.

Un invito raccolto dai tanti arrivati nella frazione di Sommati per partecipare alla giornata di devozione mariana, che si sono messi in processione per raggiungere il santuario dedicato alla Madonna di Filetta, immerso nel verde dei monti della Laga, il cui profilo, nonostante tutto, invita a rivolgere lo sguardo verso l’alto.