Ludovisi: quand’è che l’opposizione farà una riflessione seria?

Di fronte ad una fiera che si propone come evento di rilevo internazionale, che consente alla città di Rieti di attirare l’attenzione ben oltre i propri territori, appare a dir poco avvilente e non affatto propositivo, costruttivo e serio, il ragionamento del trittico Cascioli, Festuccia e Sebastiani, sbandierato sulle cronache locali e sulla stampa.

Una riflessione, la loro, che tenta di spostare l’attenzione non tanto sulla vivacità della manifestazione in corso, ma su piccole questioni burocratiche di scarso interesse. Che pretende, nonostante l’inconsistenza del ragionamento, di sancire l’assoluta inefficienza della maggioranza di palazzo di città.

Ma si pongono il dubbio, i tre Consiglieri, se valga la pena gettare sempre fango sulle cose, a prescindere dalle circostanze, senza mai soffermarsi sulle possibili conseguenze delle proprie azioni, pur di mostrarsi e di difendere la propria immagine e il proprio interesse politico?

Non sarebbe piuttosto ora che una certa etica della responsabilità divenisse patrimionio comune dei protagonisti del confronto politico? Non si rendono conto i nostri tre eroi della retorica inutile che appaiono come personaggi troppo occupati a difendere i loro piccoli spazi politici piuttosto che l’immagine stessa e il futuro della città?

Si accorgono o meno che si mostrano sempre impegnati nel solo obiettivo di ricostruirsi un ruolo che allontani la loro figura da quelle maggioranze politiche passate che tutti, anche i turisti ignari che in questi giorni stanno raggiungendo Rieti per godere delle sue bellezze, ormai sanno essere la vera causa di inefficienze croniche della macchina amministrativa locale?

Se volessero dirla tutta invece di perdere tempo, e se volessero realmente intervenire sul dibattito politico, perché non chiarire innanzi tutto dove erano quando negli anni passati si sperperavano realmente risorse, si minavano le basi del tessuto economico locale con sprechi di ogni tipo e senza un cenno di progettualità?

Quando si costruivano nuovi quartieri senza nessuna logica urbanistica, compromettendo il futuro e la dignità di una città che in massima parte doveva puntare sulle proprie eccellenze ambientali e monumentali?

Prima di ergersi a difensori del bene assoluto, non farebbero meglio a partire da un onesto mea culpa per cominciare a contribuire fattivamente ad un rilancio serio della nostra città?

Viene da pensare che forse anche allora erano troppo occupati nel cercare i numeri di protocollo delle determine dei dirigenti comunali per accorgersi che tutto il resto non funzionava. O forse, poiché allora reperire una determina era impossibile, visto che non erano pubblicate sul sito del Comune come oggi, tale lavoro assorbiva tutto il loro tempo tanto da non essere nelle condizioni di accorgersi di tutto il resto che volgeva alla malora?

Non è questa la sede per ricordare l’eredità lasciata alle future generazioni dalla loro stessa parte politica. Ma almeno la dignità di lasciare spazio ad una riflessione più nobile e seria sulle potenzialità future di una bella edizione della fiera del peperoncino, i nostri tre prodi moschettieri, la consentono alla città tutta, o intendono soffermarsi su attacchi sterili ad Assessori che nonostante tutti i problemi noti, cercano di mostrare il volto migliore di una bella città?