#Libri: Sul filo del circo di Paolo Stratta

È uscito per Funambolo Edizioni Sul filo del circo di Paolo Stratta, direttore della collana Sircus. Il testo è un’appassionata storia del teatro di strada e del circo contemporaneo scritta da un attore e regista, fondatore tra l’altro della Fondazione Cirko Vertigo e dell’Associazione Qanat Arte e Spettacolo.

La prima parte è una cavalcata nel novecento alla scoperta dei precursori più prossimi del teatro di strada. È questo il cuore del testo. I primi  a portare “il teatro fuori dal Teatro” sono i Copiaus e l’Agitprop che per motivi diversi, artistici gli uni politici gli altri, adottano tecniche e forme che ribaltano il rapporto attore pubblico. Relazione che da statica diventa dinamica, da verticale orizzontale e questo rappresenta un punto centrale del libro. Dopo la parentesi della guerra è negli anni sessanta e principalmente nel ’68 che fioriscono compagnie e singoli artisti che “riscoprono” la stessa idea di teatro. Quasi per tutti la politica, con le sue ideologie giuste o sbagliate che fossero, era fonte di ispirazione per nuove tecniche artistiche e di comunicazione. Esattamente il contrario di quello che accade oggi con l’adozione passiva del linguaggio dei nuovi media da parte dei politici di ogni partito.

Nella seconda parte c’è invece il lungo racconto dello spettacolo di strada dai giocolieri del medioevo al circo di fine ottocento, passando per la Commedia dell’Arte. Segue un analisi puntuale di che cosa sia oggi l’arte di strada. Tre sono gli elementi che secondo Stratta la contraddistinguono: il cerchio (lo spazio scenico), il corpo dello spettacolo e la raccolta di denaro a cappello. L’imprevedibilità della vita urbana e il coinvolgimento del pubblico sono poi gli imprescindibili momenti dello spettacolo che l’artista deve saper dominare, oltre naturalmente alle tecniche che propone.

Tutte queste idee sono confermate dal “decalogo dell’artista di strada” scritto dal clown Leo Bassi, che ad esempio al punto due dice “Quando l’artista guarda al pubblico… è di fronte allo specchio di se stesso”. Nell’ultima parte si parla di circo contemporaneo. Definito “una forma di spettacolo che si nutre delle tecniche del circo e le inserisce in una partitura più ampia governata dal teatro e dalla danza”, l’essenza del circo contemporaneo è  “spiazzamento, ricerca e autenticità”.

La lettura di Sul filo del circo è consigliabile a tutti gli studenti di belle arti o di recitazione che stanno per scegliere la carriera da intraprendere. E soprattutto agli artisti, per scoprire magari che la propria professione necessita di quella difficile ma autentica libertà che traspare dalle pagine del testo. Pagine che illuminano i contorni di un mondo immenso. Il mondo effimero delle lacrime disegnate, dove per affrontare la morte basta riderle in faccia.