L’eros nella Bibbia: buona la partecipazione all’incontro

Domenica 21 febbraio, all’Auditorium dei Poveri, si è tenuto un incontro culturale promosso dalla Confraternita di Misericordia e dedicato all’indagine sulla dimensione erotica nella Bibbia. A guidare i lavori, come di consueto, il prof. Massimo Casciani e la prof.ssa Ileana Tozzi.

Casciani ha introdotto l’argomento parlando del Cantico dei Cantici, «paradigma dell’amore tra uomo e donna». In questo poema biblico due amanti senza nome si rincorrono e si perdono più volte. Il loro è un rapporto ideale, descritto nei minimi dettagli, e rappresenta «la piena parità e complementarietà tra maschio e femmina».

Quando però questo equilibrio si rompe e l’amore diventa soltanto possesso, l’eros diventa un cattivo desiderio. Lo dimostrano alcuni episodi biblici in cui uomini (ma anche donne) approfittano della propria posizione per “conoscere biblicamente”, appunto, l’oggetto del proprio desiderio. Vengono citati gli esempi di Susanna e i vecchioni, di Davide e Betsabea e di altri ancora. In ogni caso alla fine si ha una condanna (sia morale che giuridica) abbastanza severa del comportamento violento.

Si dà anche il caso in cui un vero giudizio manca. È quello del levita e della concubina, in cui l’uomo offre la donna per salvarsi da un gruppo di pervertiti che lo vuole uccidere. Lei viene stuprata fino a perdere la vita. Il carattere storico del racconto esclude una condanna esplicita. Rimane però esemplare del possesso che si risolve in pura violenza.

Da parte sua, la Tozzi ha dato il via alla sua analisi facendo leva sulla storia dell’arte. Il riferimento è stato alle rappresentazioni di corpi nudi: inizialmente, esse non avevano una connotazione negativa. Il corpo nudo era infatti simbolo dell’anima di un personaggio: «la natura fisica come forma apparente dell’interiorità». Dopo tutto, il corpo è parte della creazione divina. Quest’uso nobile della nudità è stato spesso utilizzato per giustificare la presenza di nudi sensuali, al semplice scopo di soddisfare una curiosità personale.

Al tempo stesso il carattere ambiguo della sessualità ha portato a celare i nudi in molte opere. Celebre il caso della Cappella Sistina e del Braghettone. L’ambivalenza del nudo è particolarmente evidente nel caso della Maddalena, che viene rappresentata a volte con gli abiti tipici delle prostitute dell’epoca, in altre situazioni senza abiti, a simboleggiare la purificazione dopo l’incontro col Cristo. Un ultimo esempio significativo riguarda le raffigurazioni dell’estasi mistica, che viene tradotta nell’esperienza erotica sensibile.

In entrambi i contributi è risultato chiaro come l’eros abbia un posto importante nella Bibbia e nell’arte sacra. Nonostante il suo carattere intrinsecamente ambivalente, non bisogna nasconderlo dietro tabù o imbarazzi più o meno ingenui. L’eros è una sfumatura dell’amore che i Libri Sacri e le sue interpretazioni artistiche hanno contribuito a definire.