Lavoro, spunti per ripartire: l’interessante incontro con suor Alessandra Smerilli

«La Chiesa è sempre stata sensibile al lavoro dell’uomo». Così il vescovo Pompili ha concluso l’incontro tenutosi nel salone papale sul tema «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale» organizzato dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro, diretto da don Valerio Shango, di ritorno – assieme all’altra delegata reatina, Fausta Tasselli – dalla Settimana sociale di Cagliari.

E quindi ha invitato a non meravigliarsi se un argomento del dibattito nazionale iscritto nell’agenda di governo sia stato affrontato in ambito ecclesiale, se è vero il celebre motto benedettino di ora et elabora: alla Chiesa compete interessarsi delle questioni pratiche, soprattutto per aiutare i giovani, dato che la fede in Cristo cammina assieme ai problemi dell’uomo. «Il lavoro – ha detto ancora il vescovo – rende l’uomo umano».

A sostegno di questa calata della Chiesa nell’agone del lavoro, che avviene nelle diocesi di tutta Italia, bisognerà ricordare che spetta alla Chiesa il primato di essersi interessata di questa umanità del lavoro già dalla grande enciclica di papa Leone XXIII, la Rerum novarum, tornata di evidente attualità nello stesso momento in cui la politica stenta a creare ed assicurare lavoro ai giovani senza il quale essi ammutoliscono, intristiscono, non hanno sicurezze, non possono mostrare la loro capacità di diventare adulti attraverso il lavoro, metter su famiglia, fare figli, specie in questa città di Rieti che, riguardo all’occupazione e alla demografia, registra un primato negativo assoluto fino ad essere sprofondata nel fondo delle classifiche nazionali. Papa Francesco è seriamente preoccupato per lo stallo dell’occupazione. Per cui bisogna accelerare per sanarlo ed evitare altri grossi guai già evidenti all’orizzonte.

È per parlare di lavoro che l’ufficio diocesano ha invitato a relazionare sui temi dell’evento svoltosi in Sardegna la professoressa suor Alessandra Smerilli, segretaria del Comitato scientifico e organizzativo delle Settimane sociali dei cattolici e docente di Economia presso la Pontificia facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium e alla Lumsa. Suor Alessandra è una religiosa minuta, semplice, dal sorriso ingenuo e disarmante, ma in possesso di cultura e cognizioni che hanno conquistato l’interesse dei convenuti in gran parte rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati, del mondo industriale e artigianale, malgrado il pomeriggio freddo e piovoso non premiante dello sforzo organizzativo sostenuto dalla diocesi.

Presentata da don Valerio, che ha riferito sulla Settimana e riportato il giudizio del presidente della Cei cardinale Bassetti, il quale aveva tuonato contro il lavoro precario definito “immorale” (quello, peraltro, in forte aumento nel reatino), suor Alessandra, aiutata dal supporto di slide e documentari realizzati da Tv 2000, ha prospettato alcune proposte ed iniziative scaturite dall’incontro di Cagliari e poi sottoposte ai presidenti Gentiloni, Taliani, Sacconi e al ministro Poletti quando si sono recati nel capoluogo sardo per raccogliere i suggerimenti scaturiti dai dibattiti della Settimana, così sottolineando l’importanza della storica convocazione assembleare cattolica che prese le mosse nel lontano 1907 a Pistoia e che è giunta, con quella di quest’anno, alla 48esima edizione.

«Da lì abbiamo preso lo slancio per coinvolgere le diocesi su questo tema del lavoro che manca ai giovani ed abbiamo voluto entrare subito nel concreto ricordando che Cagliari è stata solo una tappa dove abbiamo operato in maniera non banale. Sono state tracciate nella Settimana quattro piste e su queste ci siamo mossi: denuncia di tutto ciò che non funziona nel lavoro ai giovani; testimonianze con le persone che hanno raccontato il loro lavoro; presentazione di quattrocento progetti per i cercatori di lavoro; denuncia del caporalato. In questo contesto bisognerà realizzare la parità di trattamento dei lavoratori maschi e femmine e non consentire più gravi differenziazioni di sorta ad iniziare dai salari».

Il giro degli interventi che è seguito ha consentito al presidente di Unindustria Di Venanzio di riaffermare la volontà di sostegno al lavoro, ma anche di non dimenticare le difficoltà che esistono, che sono la trasformazione dell’industria, la mancata ripresa del settore edilizio; a Ferroni, presidente del Consorzio Industriale, di proporre la necessità urgente di un progetto che interessi la massa dei giovani; a Regnini (Camera di Commercio) di riferire sulla formazione, a Filippi (Cgil), a Licia Carnicelli (presidente dell’Istituzione formativa della Provincia) ed Enza Bufacchi (Cna) di rilevare l’importanza della Settimana di Cagliari.

In chiusura, l’invito del vescovo a non scoraggiarsi. Ai giovani monsignor Pompili ha proposto la “teoria del muscolo”, di non deflettere e di non perdere la speranza. La comunanza di vedute sulla “questione infrastrutture” deve essere estesa ai restanti problemi. Dal territorio è necessario trarre ogni ragione di sviluppo come avverrà, se l’opinione pubblica seguirà, accogliendola e lavorandoci sopra, la proposta diocesana di valorizzazione della “Valle del Primo Presepe” e della spiritualità francescana, una risorsa sotto il profilo ecclesiale ma anche turistico e commerciale.

Foto di Massimo Renzi