Laudato si’: Poesia

La lettera enciclica ha una forma molto simile a quella dei saggi, e come molti saggi questa si apre con una citazione.

La prima proposizione contiene infatti due stralci dal cantico delle creature di San Francesco, da cui anche il titolo dell’intera opera.

È inutile sottolineare l’aspetto ecologista, per così dire, del santo d’Assisi e della sua poesia.

In realtà il ruolo della poesia è ancora più profondo. Quando nel secondo capitolo Francesco giustifica la presenza nel testo di riferimenti alla bibbia, pone una delle condizioni per raggiungere l’obiettivo dell’ecologia integrale: “È necessario ricorrere anche alle diverse ricchezze culturali dei popoli, all’arte e alla poesia, alla vita interiore e alla spiritualità”.

L’aver citato esplicitamente l’attività poetica come fonte d’ispirazione per la coscienza, è tutt’altro che banale. Nessun singolo dato o concetto può, da solo, portare ad una reale “conversione ecologica”, per usare un termine introdotto da Giovanni Paolo II. Tutte le dimensioni culturali vanno coinvolte, se la svolta deve essere davvero integrale.

Di sicuro nella bibbia c’è molta poesia, basta pensare ai Salmi. Ma anche testi come il Genesi hanno un forte impatto metaforico. Il papa inoltre chiude l’enciclica con una preghiera. Insomma dall’inizio alla fine anche i versi servono alla causa della casa comune.