Intreccio di linguaggi e generi per l’Odissea di Jobel Teatro al Museo Civico

Venerdì 8 giugno, presso chiostro del Museo civico – sezione archeologica, è stato rappresentato  lo spettacolo “Odissea”, a cura di Arteam Jobel Teatro. L’iniziativa si inserisce negli eventi del Festival della Montagna.

Un racconto basato sul poema omerico ma con una drammaturgia originale, che si caratterizza soprattutto per l’intreccio dei linguaggi utilizzati. Gli effetti sonori vanno ad esempio dai Led Zeppelin a suono di un cetra, dal violino stridulo nell’Ade alla geniale idea di evocare il canto delle sirene con The great gig in the sky dei Pink Floyd.

E poi i video e le immagini, a volte distorte e ambigue altre perfettamente rappresentative. Anche la recitazione è multi linguistica per così dire. La furia della tempeste diventa una danza convulsa che unisce capriole a movenze da break dance. La voce raddoppiata per caricare il testo del pathos proprio del mito o magari fuori capo quando a parlare è Zeus.

I temi trattati (l’amore, la violenza, l’ospitalità) vengono sempre riportati al presente, senza però un effetto anacronistico, giovando invece dei riferimenti al contemporaneo per dare immediatezza al messaggio. Non mancano momenti di comicità e ironia insieme a spunti di riflessione sull’attualità.

Se l’inizio è marcato da un testo in greco del poema, la conclusione è affidata ai celebri versi di Dante dedicati a Odisseo che il pubblico ha sibilato insieme agli attori. Anche grazie a iniziative come questa possiamo continuare a seguire virtute e canoscenza.