Incontro con Ester, una vita da terziaria

Una scelta decisamente fuori dal comune quella di Ester Urbani. Trentasei anni, moglie, madre e imprenditrice, Ester ha intrapreso un percorso spirituale iniziato fin da ragazza nella parrocchia dei Quattro Strade, ora sfociato nella sua vocazione di terziaria francescana del santuario di Fonte Colombo. Una sorta di “via” religiosa per laici che oggi conta circa un milione di aderenti e comprende un apposito itinerario di fede le cui basi affondano negli insegnamenti di San Francesco: «Si vive all’interno di un ordine in cui cerchiamo di seguire quella che è la Regola, in cui passiamo dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo: un percorso spirituale molto profondo ma anche molto sentito».

Una strada non proprio consueta ai tempi d’oggi, ben accolta dalla famiglia di Ester, e interpretata come una sorta di dono da custodire e proteggere: «mio marito e mio figlio mi seguono, vengono spesso con me e partecipano alle tante attività proposte».

Anche la parte lavorativa della vita di Ester si interseca con la sua scelta di fede, attraverso un negozio di articoli religiosi messo in piedi da qualche anno a Rieti, in pieno centro storico. «Non la penso come un’attività commerciale intesa in senso stretto, ma la vivo come una sorta di servizio alla comunità, un luogo d’incontro e di scambio che andava a colmare una lacuna in città; inoltre, dopo la laurea in filosofia, mi piaceva anche l’idea di dare anche un senso culturale al Vangelo».

Capita poi che il negozio diventi un punto di riferimento, un luogo d’incontro e dove magari cercare una parola di sostegno: «spesso le persone chiedono un testo e trovano la possibilità di stabilire un confronto sul tema, una discussione che si incanala sempre in una crescita personale e culturale e di conseguenza contribuisce all’arricchimento di entrambe le parti».

L’attività di Ester in ambito diocesano si è arricchita di un ulteriore tassello dopo la recente nascita del coro “Valle Santa”, una formazione mista di circa venti persone nata come concretizzazione dell’idea di fraternità e comunità, attraverso il servizio offerto per le celebrazioni liturgiche.

«Offriamo la nostra animazione gratuita nei santuari, con la collaborazione attiva e fattiva di tutti i guardiani che ci sostengono con entusiasmo. Ci divertiamo e stiamo bene insieme, a volte porto anche mio figlio che in questo modo cresce anche attraverso la musica». Che poi, si sa, chi canta prega due volte.