Imprenditori messicani a Rieti alla scoperta del peperoncino

Una delegazione di imprenditori messicani produttori di peperoncino ed altre colture orticole appartenenti ad un importante consorzio di produttori nazionale coinvolto dall’Ambasciata del Paese centro americano ha incontrato ieri ufficialmente i rappresentanti di Comune e Provincia di Rieti per poi partecipare alla conferenza svoltasi presso la Camera di Commercio di Rieti durante la quale sono stati illustrati i programmi di ricerca scientifica avviati dall’Università degli Studi di Perugia sulla piccantezza condotti su 800 varietà di peperoncino coltivati presso il campo sperimentale del Centro di ricerca Carlo Jucci che si trova nella Piana Reatina e di impiego in alcuni prodotti alimentari del peperoncino ottenuto a Rieti, con particolare riferimento alla birra ed all’olio extravergine di oliva.

Sono intervenuti durante la conferenza il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini, l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Rieti Diego Di Paolo, l’onorevole Guglielmo Rositani per l’Accademia nazionale del Peperoncino, il professor Mattia Bencivenga e la dottoressa Pasquini dell’Università degli Studi di Perugia, Claudio Lorenzini (produttore della birra al peperoncino “Alta Quota” realizzata a Cittareale, in provincia di Rieti), ed Antonio Di Carlo (produttore reatino dell’olio extravergine di oliva al peperoncino “Le Macchie” realizzato a Rieti nella frazione collinare di Castelfranco).

Alla conferenza stampa è seguita una visita guidata al campo sperimentale di coltivazione di peperoncino presso il Centro Appenninico Carlo Jucci nella Piana Reatina e al laboratorio di Cittareale di produzione della speciale birra artigianale “Alta Quota” con peperoncino coltivato nel Reatino.

«Abbiamo particolarmente apprezzato questa iniziativa nata da una proposta ufficiale arrivata in maniera spontanea dall’Ambasciata del Messico in seguito alla Fiera del Peperoncino di quest’anno con l’obiettivo di mettere in contatto il sistema delle imprese reatine con una importante realtà produttiva d’Oltreoceano» ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini. «Ecco quindi che accanto ad un momento fieristico circoscritto nel tempo che è stato comunque significativo per dare una boccata di ossigeno al commercio ed al turismo locale, si unisce un percorso di più ampio respiro e prospettiva, in quanto si stanno creando le condizioni per una ricerca scientifica che va in favore di quelle imprese che operano nel segmento della qualità in un mercato in crescita e che vogliono proporre ai consumatori prodotti di livello e tracciabili, a fronte di un contesto concorrenziale che vede Paesi come India e Cile produttori di peperoncino a costi inferiori. Se questa sperimentazione porterà come si auspica alla definizione di una scala oggettiva per la valutazione del prodotto, avremo quindi uno strumento scientifico che da un lato favorisce le imprese che vogliono investire sulla qualità e dall’altro che dà una forte visibilità al nome di Rieti che resterà inscindibilmente legato a questo percorso».

«Un altro importante segnale che sta emergendo è la presenza di nuove imprese locali, nate in particolare da giovani, che si stanno lanciando in questo settore proprio stimolate dalla fiera del peperoncino e dai contatti che ne sono seguiti – prosegue – e questo va letto positivamente in questo periodo di crisi. Infine va ricordato che in questo progetto sta rivestendo un ruolo determinante l’Università di Perugia attraverso il Centro Appenninico Carlo Jucci. In un momento in cui l’università e la ricerca cercano con interesse il legame con il mondo delle imprese, questo progetto rappresenta un interessante punto di partenza, che si inserisce in un’iniziativa sistemica che vede tutte le istituzioni del territorio unite, il mondo delle imprese, attraverso le proprie associazioni di categoria, pronto a cogliere questa opportunità e la Camera di Commercio di Rieti impegnata nel creare questa “scintilla”».