Centrali a biomasse, Boncompagni incontra cittadini Vazia-Casette

L’assessore all’Ambiente del Comune di Rieti, Antonio Boncompagni, ha incontrato il comitato di cittadini “La Rotonda” di Vazia e il comitato spontaneo di Casette. Nel corso dell’incontro, le due organizzazioni hanno rappresentato le proprie perplessità circa l’imminente realizzazione di due impianti a biomasse che, pur ricadendo all’interno del territorio comunale di Cittaducale, sono limitrofi alla frazione di Casette e a Vazia.

Le perplessità manifestate riguardano soprattutto l’impatto ambientale prodotto dagli impianti di termovalorizzazione e l’impatto indotto dal prevedibile aumento di flusso veicolare da parte dei mezzi pesanti in transito da e verso i due siti.

«Sarà mia priorità – dichiara l’assessore Boncompagni – seguire con attenzione questo progetto importante sotto il profilo occupazionale e imprenditoriale, ma che comunque va realizzato senza creare allarme tra i cittadini, ovvero il percorso amministrativo già in essere deve convincere e rendere consapevoli ogni cittadino interessato che gli impianti a biomassa che si vogliono costruire non rappresentano un pericolo per la salute pubblica».

«Su questa linea – aggiunge – d’intesa con il dirigente all’Ambiente del Comune di Rieti, chiedo agli enti preposti, in via di cortesia, di poter prendere in visione i progetti dei due impianti al fine di informare correttamente i comitati di Vazia e di Casette».

13 thoughts on “Centrali a biomasse, Boncompagni incontra cittadini Vazia-Casette”

  1. Tonino

    Come fa l’assessore Boncompagni ad affermare che gli impianti a biomassa non rappresentano un pericolo per la salute pubblica quando in Italia ne viene impedita la realizzazione proprio per i rischi salute che da questi derivano ? Fortuna che esistono i comitati che tutelano i cittadini da questi amministratori !

    1. ivano valloni

      caro tonino, ma chi ti ha detto questo ? forse l’hai sognato !!
      stiamo parlando di impianti a biomassa (legno e cellulosa).
      se non si conoscono i processi termici specifici per piacere evitate di intervenire in modo così sconveniente !!!!

      1. flavio

        1)C’e un piano dettagliato dell’approviggionamento delle biomasse provenienti dalla provincia visto che per una centrale da 1Mw ne serviranno circa 13000 tonn/anno
        2)Perchè non è stato previsto il recupero di energia termica per teleriscaldamento ma solo per produzione di energia elettrica forse per interesse economico..
        3)come verranno smaltiti i filtri delle micro polveri che serviranno a filtrare i fumi.
        4)Chi effettuerà il monitoraggio nelle particelle pm2,5 che sono state scientificamente provate come dannose per la salute
        5)perchè è stata scelta una zona densamente popolata.
        Forse non è tutto oro quello che luccica

        1. Ivano

          se poi pensiamo di fare teleriscaldamento con una centrale da 1 MW allora… lasciamo perdere ogni tipo di commento

          1. flavio

            Una centrale elettrica che utilizza come combustibile biomasse ha un rendimento del 20% circa il resto è disperso come calore,aggiungerei vantaggioso solo a chi usufruisce degli incentivi gse,la realizzazione di centrali di questo tipo a Rieti dovrebbero prevedere un piano dettagliato di gestione forestale.Inoltre vorrei ricordare una diretiva europea Direttiva 96/62/CE Gestione e qualità dell’aria ambiente dei paesi dell’Unione art. 1 “Mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove è buona e migliorala negli altri casi” e non credo sinceramente che la costruzione di queste centrali che non sostituiscono impianti esistenti già inquinanti possano migliorare la qualità dell’aria.Vorrei inoltre fare osservare che Rieti e tra le ultime provincie in Italia nella raccolta differenziata,forse ci si dovrebbe preoccupare di più di questi aspetti piuttosto di centrali a biomassa che così realizzate porterebbero utili solo a chi le costruisce.

  2. Ivano

    allora, questi sono già altri argomenti sui quali si può e si deve riflettere, si denota un approccio all’argomento più corretto.
    Purtroppo i comitati cittadini troppo spesso sono informati da chi rivolge le attenzioni a NON problemi facendo dei minestroni allucinanti.

  3. Ivano

    come mai una cittadina come Rieti che potrebbe tranquillamente essere percorsa in bici o a piedi è infestata dalle automobili ? Oppure gli scarichi automobilistici emettono gas termali che fanno bene alla salute ?

  4. Ivano

    Viviamo in una zona dove in mezzo ai boschi vengono ritrovati mobilifici interi (scaricano lavatrici, materassi con tutte le reti mobili ecc.) non ci si ferma neanche per far attraversare un bambino sulle strisce e crediamo di avere una coscienza ecologica tale da farci esprimere opinioni sui pm 2,5… ma per piacere, andate a vedere quello che c’è sotterrato nell’area ex snia, sono state effettuate bonifiche al nucleo industriale su ex siti produttivi dove è stato dissotterrato di tutto… però noi ci preoccupiamo di una “centraletta” da 1 MW.

  5. Federico

    Signor Ivano, trovo alquanto ridicolo trascurare alcuni problemi perché ne esistono degli altri. Visto che è così attento ed informato sulle problematiche ambientali dovrebbe indignarsi per l’ulteriore scelta sbagliata ed invece la difende. Francamente è lei che dovrebbe astenersi dallo scrivere in quanto contraddittorio ed evidentemente non disinteressato.

  6. Ivano

    ARMIAMOCI E PARTITE…
    Non voglio l’antenna, ma ho due telefonini…
    Voglio le buste Ecocompatibili(prodotte con il mais), poi vado in piazza a manifestare contro la fame nel mondo
    Non voglio lo smog, ma per fare 100 m prendo la macchina
    Non voglio i gas serra ma l’estate tengo il condizionatore al max
    c’è bisogno di andare avanti …
    Io non sostengo che non bisogna essere attenti, anzi, il problema e che si fanno dei grandissimi “minestroni” che non portano a nulla. Se poi non lo volete capire… Io non costruisco centrali.

  7. Giorgia Brugnerotto

    Personalmente credo che il cittadino non dovrebbe accettare né che le ex aree industriali restino NON bonificate (non dovrebbe essere compito di un buon amministratore vigilare su questo?), lasciando ceneri di pirite vicino a dove giocano i bambini, né che proliferino indisturbate DECINE di “centralette” da 1 MWe che produrranno a lungo termine e a lungo raggio un alto inquinamento atmosferico di polveri sottili.
    Non esiste il bene o il male assoluto, e sicuramente ogni cosa va inquadrata nella giusta dimensione, ma parlare di minestrone se i cittadini si allarmano, e parlare di persone che li informano, attente ai NON problemi, mi sembra alquanto superficiale e qualunquista.
    Credo che TUTTI dovremmo preoccuparci dell’intera gestione del territorio in cui viviamo, con un occhio alle generazioni future: perché se oggi lei – signor Ivano- ritiene che la questione delle biomasse sia un NON PROBLEMA, mi piacerebbe riparlarne con lei tra 10 o 15 anni (ci sono circa 12 autorizzazioni di centrali a biomassa), quando finiti gli incentivi statali forse qualcuna di queste sarà anche stata convertita – vista l’emergenza rifiuti nel Lazio e a Rieti – in un inceneritore di rifiuti.
    Per approfondimenti vi invito a visitare il sito del Movimento Civico Rieti Virtuosa (www.rietivirtuosa.it).
    PS: non tutti prendono la macchina per fare 100 metri (è facile che mi incontri in bicicletta per Rieti con la temperatura sotto lo zero), ma sicuramente se un’amministrazione non pensa la città per una mobilità sostenibile, anche il cittadino più volenteroso preferisce non rischiare di essere investito ad ogni curva o incrocio (come è successo a me due volte).

  8. Ivano

    Sig.ra Brugnerotto, il sottoscritto conosce un pochino le PROBLEMATICHE legate ai processi di combustione e/o di gassificazione sia delle biomasse sia del CDR.
    La mia modestissima conoscenza non deriva solo da studi teorico/specifici ma anche da esperienza diretta e quotidiana sia come conduttore di centrale termoelettrica ( quelle che producono l’energia che noi tutti usiamo) che come supervisore di processo di linea termica.
    Vorrei ribadire il mio pensiero : è assolutamente necessario che i cittadini siano attenti a come vengono gestite certe “pratiche” ma mi perdoni se purtroppo sono costretto a ribadire che troppo spesso ci si sofferma su aspetti poco valenti tralasciando invece quelli che meriterebbero l’assoluta attenzione.
    Associare la centrale di forano (che mi sembra voglia alimentarsi con gli scarti del frantoio, che già oggi vengono acquistati da comuni cittadini per le loro stufe di casa) con l’emergenza rifiuti del Lazio…4500 tons/giorno ! Ma se oggettivamente i soggetti richiedenti hanno presentato un progetto che prospetti emissioni inquinanti fuori norma è giusto fermarli.
    Scrivere che in Italia viene impedita categoricamente la realizzazione di centrali è falso quindi perchè dirlo ?
    Apprezzo molto comunque il tono del suo intervento, mi scuso se posso aver dato l’impressione di essere un “criticone” ma purtroppo sono uno che crede che per risolvere i problemi ci vuole pragmatismo e con il tempo e la serietà si riesce a raggiungere anche ottimi risultati (ed in merito a questo vorrei segnalare che non occorre andare oltre oceano per vedere come si differenzia, posso consigliare l’esempio di Cremona) se invece si confondono troppo le cose magari non peggiorano ma nenanche migliorano.
    Se sarò smentito sarò ben lieto di sottolinearlo.
    Rimango assolutamente solidale a tutte le iniziative da voi intraprese a tutela dei cittadini e rispettosamente la saluto.
    IVANO VALLONI
    N.B. come avrà notato la parola problematiche è scritta in maiuscolo.

  9. Giorgia Brugnerotto

    Guardi, sulla centrale di Forano non sono preparata. Quando parlo di termovalorizzatori mi riferisco alla pratica italiana di progettare centrali a biomassa non in base al reale fabbisogno energetico (Rieti potrebbe adottare con il nucleo industriale e il comune di Cittaducale un piano energetico, che non c’è) ma solo per prendere certificati verdi, e una volta scaduti questi convertire le centrali in impianti per lo smaltimento del cdr.
    La biomassa in sé è un’ottima idea, il problema è quando in una piccola area si vedono proliferare richieste autorizzative a dozzine. E’ ovviamente un problema che va approfondito e trattato con chiarezza: perché un conto è una piccola stufa a biomasse legnose locali, altro conto è centrale che utilizza olio di palma (proveniente dal sud est asiatico e responsabile della deforestazione), altra questione ancora sono le polveri sottili emesse 24h per un lungo pericolo (e qui numerosi medici ci hanno messo la faccia, per sottolineare le pericolosità per la salute). Sono tutte situazioni diverse che vanno approcciate nello specifico, ma pur tenendo conto dello scenario globale.
    Quello che vedo mancare è la totale pianificazione, oltre ad un più basilare coinvolgimento dei cittadini. E sono d’accordo con lei che serve pragmatismo, cosa che finora non ho visto da nessuno dei politici in campo, incapaci di dare risposte alle persone che come me hanno voglia di documentarsi un po’ di più e di andare a vedere come si amministra in altri luoghi, dove si mette al primo posto la salvaguardia del territorio, del bene comune, della salute, prima dell’interesse economico di pochi soggetti.
    Grazie del confronto, spero ci sia nuovamente occasione.
    Giorgia Brugnerotto (Movimento civico Rieti Virtuosa)

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