Il Vescovo durante la Fiaccolata dei Lavoratori: «ricostruire insieme la speranza»

Un saluto cordiale a tutti voi che siete convenuti qua in maniera così numerosa. Questo vi fa onore, questo ci fa onore. Ci troviamo tutti qui in questa piazza, che adesso accoglie noi, ma nel passato ha accolto tanta gente. Attorno a questo monumento, che data oltre mille anni, la comunità cittadina di Rieti ha trovato motivo di coagularsi, sostenersi e programmare il futuro.

Noi viviamo un momento di prova, di difficoltà. Però siamo certi che questo momento diventerà un momento che si trasforma in speranza, mentre adesso è un momento di angoscia, di sofferenza, di avvilimento.

Dobbiamo trovare la forza e il modo di riprendere un cammino, con la collaborazione di tutti. Io ho apprezzato il vostro modo di condurre. Tutti quanti dobbiamo sentirci uniti per riprendere speranza e ritrovare quelle piste che portano ad un cammino che ricostruisce in maniera positiva.

Noi viviamo attorno a questo monumento: ha una storia lunghissima che nessuno di noi deve dimenticare, al di là della propria propensione ad un discorso di fede. Certamente un luogo storico, un luogo che ha visto le vicissitudini di tanta gente che qua si è ritrovata.

C’è l’immagine della Madonna del Popolo: originariamente era la Madonna Madre di Dio. È stata modificata nel titolo proprio perché in questi luoghi la gente in difficoltà del passato ha trovato la speranza per cercare di redimersi, di costruire pagine positive.

Questo è quello che noi pensiamo di fare questa sera. Dico a voi, a ciascuno di voi: vorrei stringervi la mano singolarmente. Mettiamoci insieme, costruiamo opere di speranza, opere di futuro.

La solidarietà e l’impegno di tutti è certamente una garanzia che questo si verificherà. È l’augurio che faccio a voi, che faccio a noi, che faccio alla nostra città.

Che il Signore ci accompagni.