Il ministro Franceschini, un ferrarese di Borgo Velino

Sabato 24 agosto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Borgo Velino.

«Mi sembra un atto dovuto. In fondo ho giocato in porta nel Borgo Velino in un derby con Antrodoco» ha commentato scherzando con i numerosi convenuti il ministro. Ma la commozione è evidente. Cittadino di Borgo Velino ci si sente davvero.

E allora le formalità hanno lasciato volentieri il passo a quella confidenza che caratterizza le piccole comunità. A dominare la cerimonia è stato il ricordo di quando in paese era conosciuto come “il ferrarese con la bandiera”.

Fu proprio Franceschini, infatti, a dare un contributo decisivo alla creazione del Gruppo di Sbandieratori e Musici che oggi porta ovunque il nome di Borgovelino.

All’epoca il Ministro era poco più che sedicenne, ma da buon ferrarese l’arte della bandiera l’aveva nel sangue. L’amicizia con la famiglia di Marcello Di Pietro, originario di Borgo Velino, ma trapiantato a Ferrara, fece il resto.

«Forse proprio a Borgo Velino ho trascorso le estati più belle della mia vita» ha confessato Franceschini, con una leggera vena di nostalgia. All’epoca «nel campo da pallone non c’era un filo d’erba» ha sottolineato il ministro, ma il divertimento non era adulterato dal consumismo, e «le vacanze si facevano senza soldi».

In compenso c’erano gli amori giovanili, i tanti amici e l’ospitalità delle famiglie di Borgo Velino. Un modo di stare al mondo con semplicità, ma anche con impegno, che forse è anche la chiave del successo del gruppo degli sbandieratori.

E per dimostrare che certe cose non cambiano, il ministro non ha rinunciato ad una piccola esibizione con le bandiere, seppure in maniche di camicia.