II domenica del tempo ordinario – Anno B, commento al salmo

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà

Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Sacrificio e offerta non gradisci,gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.  Allora ho detto: “Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà:  mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo”.  Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.

Dal Salmo 39 (40)

Siamo di nuovo, per grazia di Dio, a meditare, attraverso la Parola, la nostra fede e i salmi ci aiutano a pregare, a raggiungere con più facilità il nostro rapporto con il Signore.

Siamo alla seconda domenica del tempo ordinario e abbiamo appena vissuto l’evento del Natale del Signore e le solennità che la Chiesa ci ha proposto in questo tempo. Il rientro nel tempo ordinario, ci propone subito il tema della “chiamata”, che oggi troviamo nella prima lettura con la chiamata di Samuele e nel Vangelo dove viene narrato l’incontro tra Gesù e gli Apostoli Andrea e Pietro. Il Signore chiama continuamente e pazientemente aspetta la nostra risposta, servendosi del nostro prossimo, come Elia con Samuele e Giovanni con i primi due discepoli. Anche il salmo presente nella liturgia è un invito ad accogliere la chiamata del Signore: è un salmo di ringraziamento dove l’orante lancia un inno al Signore che ha accolto la sua supplica, ha reso realtà le sue speranze, le sue aspirazioni e nella grazia della fede conosce una grande verità: «Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà:  mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo» (Sal 39,8) traspira nella lirica, la consapevolezza di essere amato, di essere figlio, amato e conosciuto ancora prima di essere generato. Il rotolo del libro, rappresenta per lui lo strumento sacro attraverso cui Dio ha parlato e parlerà con l’umanità, il rotolo che raccoglie l’universo senza tempo della creazione e la sua fede gli rivela che in quel luogo sacro, lui c’è, per fare al sua volontà.

E l’unico sacrificio che Dio gradisce è di fare la sua volontà; ma non si può chiamare sacrificio la via della salvezza, la serenità, la pace e il vigore che la volontà del Signore infonde nei nostri cuori, nella nostra anima, rendendo la nostra vita piena di grazia.

Accogliamo l’invito che il Signore ci propone, di fare la sua volontà, come gli Apostoli che senza esitazioni hanno detto il loro “eccomi”, seguendo l’esempio di Abramo, di Maria e dei tanti Padri della nostra fede.