I revisori dei conti della Provincia di Rieti rispondono a «L’Espresso»

«Egregio Direttore, leggo costantemente il Settimanale da Lei diretto e non mi è sfuggita l’inchiesta condotta da Fabrizio Gatti “Gattopardi di Provincia” pubblicata sul numero 10 del 12 marzo».

Così in una lettera di Vincenzo Rossetti che prosegue: «Faccio parte del Collegio dei Revisori della Provincia di Rieti e, naturalmente, mi sono addentrato nella lettura dei dati riportati nell’inchiesta. Il mio riferimento riguarda la Provincia di Rieti per la quale sono stati riportati dati errati che compromettono il risultato della stessa inchiesta. Senza entrare troppo nei tecnicismi che potrebbero non essere compresi dai lettori, faccio presente che il dato di 702 euro, come spesa a carico di ogni cittadino, è determinato dal totale ricavato dal Bilancio Preventivo- 109.874.065,10- che diviso per il numero degli abitanti pari a 156.521, porta ad una spesa per abitante di € 702».

«In effetti – aggiunge Rossetti – per una esatta rappresentazione, si deve prendere il dato riportato nel Rendiconto che nel nostro caso è di € 61.675.851,97; questo va depurato delle partite di giro (cioè soldi che entrano ed escono nella stessa misura) e pari ad € 6.790.342,22. Va inoltre dedotto l’importo di € 15.424.261,19 per rimborso di anticipazioni di cassa (anch’essa assimilabile ad una partita di giro) ottenendo un risultato di € 42.461.248,56 che diviso per 156.521 abitanti porta ad una spesa pro-capite di € 271,28 ben lontana dai 702,00 indicati nell’inchiesta».

«In merito ai collaboratori indicati nel numero di 55 è bene precisare che dette collaborazioni sono incarichi professionali ad avvocati, non avendo la Provincia di Rieti l’Avvocatura interna e che il numero rappresenta gli incarichi conferiti;i professionisti incaricati sono 27. I collaboratori sono solo quattro il cui costo , fortunatamente, è finanziato da Fondi Europei. Nella certezza che vorrà pubblicare questa nota – conclude Rossetti – le porgo cordiali saluti e auguri di buon lavoro nella sua veste di nuovo direttore del Settimanale, insieme al mio collega Giovanni Romani».