I Domenica di Avvento (Anno B), commento al salmo

Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,seduto sui cherubini. Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci. Dio degli eserciti, ritorna!Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Dal Salmo 79

Inizia, in questa prima domenica di Avvento, un nuovo anno liturgico in cui saremo accompagnati, nel nostro cammino di fede dall’evangelista Marco. Avvento vuol dire “venuta, attesa del Signore” ed è il momento più propizio per la conversione, per orientare la nostra vita, continuamente distratta dagli eventi e dalle tentazioni, sulla via dell’amore, della Verità, della vera vita alla sequela del Signore.

Il tempo autunnale, presente in questo periodo, può aiutarci a comprenderne il messaggio: gli alberi che perdono le foglie, i caldi colori della natura che cambiano, ispirando pace e facendo brillare i nostri occhi, davanti alle infinite sfumature di una natura, che per risorgere, splendida creazione di Dio, muta il suo aspetto in una bellezza che non ha paragoni; così è per la nostra vita spirituale, invitata a liberarsi, come gli alberi, di quanto ormai ha perduto l’essenza, di accendersi davanti alle meraviglie e i doni che continuamente riceviamo dal Signore e fare spazio ai nuovi germogli, destinati a rinvigorire e beatificare la nostra vita, facendoci diventare continuamente testimoni e artefici del messaggio dell’amore di Dio, verso tutti i suoi figli.

«Tu, pastore d’Israele, ascolta, seduto sui cherubini. Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci» (Sal 79,1). Inizia così il salmo che ci accompagna nella preghiera e fa parte delle “suppliche pubbliche” del popolo eletto. È attribuito a un momento particolare della sua storia, quando sia il regno del sud che quello del nord, sono devastati dagli invasori e si eleva al Signore un canto di supplica, cercando il perdono per le mancanze e insieme la speranza nel suo aiuto. Il popolo di Israele si sente il germoglio di Dio, la vigna che il Signore ha piantato, ha curato e ama e non accetta il suo abbandono; grazie al pentimento sincero, implora l’aiuto della potenza del Signore.

Anche noi, come il popolo eletto, invochiamo l’aiuto del Signore, chiedendo perdono per le nostre mancanze e il suo aiuto per la nostra conversione sincera, accogliendo le parole del Vangelo di oggi, in cui Gesù ci invita a vegliare, ad essere sempre pronti, cercando anche con la nostra debolezza umana di seguire la sua via, anche se a volte è stretta e tortuosa; ma con il suo aiuto, siamo in grado di percorrerla tutta fino all’incontro, fino a raggiungere il posto che ha preparato per noi, donando la sua vita.