La grazia più bella: festeggiata la Madonna ad Apoleggia

Dopo sei rintocchi, domenica 17 settembre, presso la Piazza della Fontana di Apoleggia, alla presenza delle autorità civili, delle Forze Armate del Comune e con lo sguardo devoto della popolazione, la parrocchia di San Michele Arcangelo, per le mani del suo parroco, don Nicolae Zamfirache, ha festeggiato la festa della sua compatrona, la Vergine Maria, con l’appellativo di “Madonna delle Grazie”.

Per la prossimità della scuola dove si svolgono le sacre funzioni, è stata scelta Piazza della Fontana come location per la celebrazione eucaristica, l’Ufficio della quale è stato preceduto dalla benedizione dei portatori, i quali, fatta uscire l’immagine, l’hanno deposta presso l’Altare, allestito dai Ministranti della Parrocchia, vestito di una stoffa celeste e di una tovaglia bianca con decorazione in macramè.

Rivestita dell’oro e degli ex voto, come giusto e, senza prescindere dalla tradizione, e adornata da fiori, l’effige tardo seicentesca della Vergine con Bambino benedicente in braccio ha potuto volgere il suo sguardo dalle infinite Grazie ai molti fedeli accorsi appositamente. Tra i canti del coro e le orazioni, Don Nicolae, con la sua dolcezza e con il suo spirito mite e pacato, ha celebrato la Santa Messa, sapendo conciliare il Vangelo della XXIV Domenica fra l’anno e la festa che si stava vivendo. Accompagnato da due chierichetti, vestiti di tutto punto con il saio della loro Prima Comunione, come da tradizione, durante l’Omelia, ha saputo far rifulgere gli insegnamenti del Maestro, facendo notare come la “Vita, Dolcezza e Speranza nostra” li abbia incarnati nel suo “Sì”.

Ella che fu scelta nella prescienza di Dio, Ella che dona un sorriso nella sofferenza e un Sollievo nella desolazione, deve essere amata ed onorata, soprattutto per l’accettazione del suo destino. Non sono mancate le preghiere per l’unità dei cristiani e per la pace, iniziando proprio dalla Parrocchia, che si è vista unita, come se fosse la Grazia più bella che Maria avesse potuto mai esaudire. L’uomo, come ricordato dal prelato, è un essere umano e quindi ha il germe del peccato; grandezza sua la ottiene quando egli sa allontanare la tentazione e si sa fare prossimo al fratello. Nella sua cornice novecentesca, poi, portata a spalla dai giovani portatori, la Madonna delle Grazie ha sfilato per le vie del paese, accompagnata dalla Banda musicale G. Verdi di Rivodutri, portandosi nelle case del popolo e nelle attività dell’uomo.

Il sacerdote, giunti presso la piazza Belvedere, antistante la Chiesa parrocchiale, recitata la solenne benedizione ed incensata la Sacra Immagine, ha ringraziato il comitato festeggiamenti uscente, rendendogli gli onori civili dovuti, dato l’impegno e l’affabilità nel disporre al meglio le risorse di tutti e, con la speranza che questo culto rimanga sempre vivo nei cuori dei giovani, ha assistito allo spettacolo pirotecnico. Al termine, accompagnati dal suono degli strumenti e dal turibolo ancora fumante di Nardo, la Macchina è rientrata nella sua nicchia, presso la Chiesa parrocchiale, dove è stata spogliata dei suoi ornamenti.