Filippi (Cgil): la vertenza dei lavoratori della Provincia ci riguarda tutti

La vertenza dei lavoratori della Amministrazione provinciale di Rieti è una vertenza che interessa tutto il tessuto economico e sociale del nostro territorio. Non solo per i problemi di tenuta occupazionale che pure esistono e sono drammatici (leggi esuberi), ma anche e soprattutto rispetto alla erogabilità dei servizi oggi gestiti proprio dall’amministrazione provinciale.

In termini di funzioni fondamentali, quelle cioè che le province dovrebbero mantenere, grossissimi problemi sono già evidenti a valle del drammatico taglio di risorse perpetrato a danno delle province: meno 1 MLD di euro nel 2015, meno 2 nel 2016 e meno 3 nel 2017. Sarà già tanto riuscire a pagare gli stipendi già dall’estate 2015, figuriamoci garantire i servizi. E figuriamoci quello che potrebbe accadere nel 2016 e 2017.

Per le funzioni invece per le quali la regione Lazio ha deciso di non decidere (formazione, strade regionali, edilizia scolastica, futuro di Risorse Sabine, etc) si è di fronte all’incertezza più assoluta. Tutto a fronte di una situazione che vede le altre autonomie locali del territorio (i Comuni), di fronte anch’esse alla scelta di quali servizi tagliare a fronte dell’applicazione delle nuove regole di “bilancio armonizzato”. Il quadro che si va delineando è quindi quello di un “pubblico” che arretra decisamente la sua presenza nel territorio in termini di servizi erogati e di conseguenza anche di numero di addetti.

Giusta quindi l’iniziativa delle organizzazioni di categoria FP CGIL, FP CISL e UIL FPL che hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale provinciale e che domani saranno ricevute in Prefettura per la procedura di raffreddamento dei conflitti, incontro cui è stato convocato anche il presidente della Provincia di Rieti e la Regione Lazio. Incontro che , se infruttuoso, non potrà che condurre allo sciopero del personale Provinciale prefigurato dall’assemblea dei lavoratori della provincia con tanto di manifestazione presso la sede del consiglio provinciale.

Perché l’interlocutore più diretto, oggi, per la vertenza della provincia di Rieti, è proprio la Regione Lazio, che deve decidere sostanzialmente due cose: come garantire i livelli occupazionali attuali, agendo sulle funzioni delegate e/o immettendo gli eventuali esuberi nei ruoli del personale regionale; come garantire ai cittadini della provincia di Rieti un livello ”quali-quantitativo” adeguato di servizi.

In questi termini la vertenza dei lavoratori della provincia non può vedere le confederazioni distratte. Per questo motivo, oltre a dichiarare il pieno appoggio della CGIL alle iniziative che verranno intraprese dalle Organizzazioni di categoria, invitiamo CISL e UIL a fare altrettanto ed a concordare insieme iniziative a tutela della tenuta dei servizi pubblici nella provincia di Rieti.

Non è più tempo di farsi “distrarre” dalle “sirene romane”.