Festeggiato a Vazia l’anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale

Lo scorso 31 gennaio, mons. Delio Lucarelli ha ricevuto un caloroso applauso partecipando alla festa della dedicazione della chiesa di Vazia. Fu infatti il vescovo emerito di Rieti a consacrare l’edificio a Santa Maria delle Grazie dodici anni fa. Insieme a lui il vescovo Domenico Pompili, che di fronte alla comunità parrocchiale, ha benedetto due nuove aggiunte al complesso: una fontana e una roccia con accanto una luce.

«Questa chiesa era una profezia, una possibilità, un dono, una grazia» ha ricordato il parroco don Zdenek. «Abbiamo 12 anni, come ogni crescita incontriamo le nostre difficoltà. Siamo appena adolescenti: lo svezzamento lo abbiamo passato ed oggi ci presentiamo per quello che siamo».

Da parte sua don Domenico si è soffermato sulla natura della parrocchia, ricordando che la comunità non esiste semplicemente per appartenenza fisica, che è necessario qualcos’altro.

«Abitare è molto più che risiedere» ha spiegato il vescovo. «Quando viene edificata una chiesa, è perché le persone che si trovavano per tante ragioni fisicamente l’una accanto all’altra sentono di di dover esprimere un’appartenenza che non è semplicemente ad un territorio».

«Per questo siamo grati innanzitutto a mons. Delio, che ha posto la prima pietra e l’ha dedicata dodici anni fa. Aveva evidentemente intuito che c’era bisogno di dare forma ad un’altra appartenenza, quella che nasce dall’esperienza cristiana».

Foto di Massimo Renzi.

One thought on “Festeggiato a Vazia l’anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale”

  1. Sac. Ferdinando Tiburzi

    23 gennaio 2000 – Posa della prima pietra della Chiesa S. MARIA ASSUNTA
    V A Z I A

    UN PO’ DI STORIA
    Le origini dell’antica città di Vazia sono avvolte dal mistero dei secoli e strettamente legate alla civiltà dei Sabini che risale ai tempi della preistoria.
    Presumibilmente, fu il popolo dei Pelasgi (Pelagus=mare) a stabilirsi nel territorio di Vazia. I Pelasgi, infatti, fondarono la città di Lesta, sul colle omonimo, distante da Rieti Km. 4, che fu scelta come capitale (lo scrittore greco Dionigi di Alicarnasse la chiamò metropoli).
    VAZIA, secondo alcune fonti, fu fondata da Enotro, figlio di Licaone re di Arcadia, sulla fine del XV secolo avanti l’era volgare.
    Vatia, o Batia, Dionisio la pone sulla Via Latina a 30 stadi da Rieti.
    Lo storico Alicarnasso scrive: “Rursus a Reate versus Latinam viam euntibus, occorri ad trigesimum stadium Vatia”.
    Secondo il Martelli Vatia avrebbe origine sicula. Il Martelli, seguito da Micheli, identifica Vazia dove è il Poggio Vittiano o Vaziano, tra Colle Marsolino e S. Lucia del Sambuco. Dai documenti ritrovati si può stabilire che Vazia era adagiata tra Vaiano e Villa Troiana.
    Il Sindaco di Lugnano, Matteocci Carlo, nel 1863 così scriveva: “Vaiano è l’unico sobborgo sopravvissuto all’antica città di cui è stato tramandato il nome: Vaiano-Vaziano”.

    Marco T. Varrone ed il Nierbhurt affermano che il console Publio Sempronio nell’anno 300 a.C. distrusse Rieti e tutti i paesi interni. Dopo la distruzione dei Romani, i superstiti si ritirarono sui monti, riunendosi in gruppi, in varie località.
    Negli ultimi tempi, nel territorio ai piani di Lugnano e di Villa Troiana è ritornato, per volontà e desiderio di quegli abitanti, il nome di “VAZIA” , a ricordo della grande città preromana.
    La configurazione del territorio nell’ottocento prevedeva alcuni casolari nella località di Madonna Del Passo.
    Dagli atti originali, redatti in occasione della Sacra Visita fatta da Mons. Luigi Filippi nel 1875, risulta che nei piani di Lugnano e propriamente nel punto dove si incontravano le vie che venivano da Lisciano, da Cantalice e da Lugnano, sorgeva una piccola chiesetta denominata S. Maria del Passo nella quale Mons. Manieri con decreto del 12 Maggio 1832 trasferiva dal Castello di Lugnano la Parrocchia di S. Giovanni Battista. La traslazione, che ottenne l’approvazione sovrana il 10 settembre 1834 con Regio Decreto dell’allora Re delle due Sicilie Ferdinando II, fu decisa con lo scopo di provvedere ai bisogni di coloro che, lasciato il Castello di Lugnano, abitavano i vicini Casali e che costituivano una popolazione di 429 anime.
    La chiesetta era, però, insufficiente per i numerosi fedeli ed anche mal ridotta. Mons. Luigi Filippi ebbe allora la felice idea di ingrandirla, o meglio di far sorgere sullo stesso luogo una nuova Chiesa.
    Sono trascorsi cento anni dal completamento della Chiesa che prendeva il Titolo di S. Maria delle Grazie per la ragione che il suo Altare Maggiore era dedicato alla Vergine Santissima.
    Il 10 aprile 1988 Don Ferdinando Tiburzi diventa Parroco di un vasto territorio, comprendente Vazia, che negli ultimi decenni era diventata la frazione più popolata, Madonna Del Passo, Lisciano, Lugnano, Castelfranco.
    Subito il nuovo Parroco procedeva alla ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale di Madonna del Passo, mentre Vazia aveva come punto di riferimento del Culto un locale, messo a disposizione dai Beni Civici di Vazia.
    Dopo appena una settimana dal suo ingresso, Don Ferdinando ha effettuato opere di trasformazione della Chiesa di Madonna del Passo.
    Gli Altari padronali, non più conciliari, sono stati ridotti in modo da rendere più agevole l’accesso ai fedeli e sfruttare maggiormente gli spazi che si sono ampliati anche per la demolizione di due locali, che si trovano all’ingresso della Chiesa. Anche lo spazio destinato al Coro ed impossibile da raggiungere è stato reso più solido con il rifacimento del solaio e della balaustra.
    L’accesso all’organo è stato reso fattibile da una solida e ben rifinita scala a chiocciola. Sono stati effettuati gli allacci del gas metano e dell’acqua, che hanno permesso di installare l’impianto di riscaldamento.
    Si è provveduto alla tinteggiatura delle parti ristrutturate. E’ stato realizzato l’ampliamento di una stanza per attività pastorali.
    E’ stata anche eliminata nella facciata della Chiesa la scalinata principale scomoda e pericolosa, costituita da tre gradini in sassi, e sostituita da una nuova.
    Madonna Del Passo ha rappresentato il centro Pastorale fino agli anni duemila, allorchè Don Ferdinando ha provveduto a costruire un Nuovo punto di riferimento in VAZIA, che si è ampliata al punto da costituire una vera città.
    In via Terminillo con il concorso della popolazione è stata costruita una Chiesa, intitolata a S. Maria Assunta, in ricordo della mia data di nascita.
    Il 31 ottobre 1994 la Chiesa è stata inaugurata da Mons. Giseppe Molinari, Vescovo di Rieti.
    Intanto, nella mia mente da tempo maturava l’idea di poter costruire un Centro Pastorale, che potesse unificare le diverse Comunità del Territorio Pedemontano.

    Il 4 gennaio 1999 ho ritenuto opportuno rivolgere una richiesta al Sindaco di Rieti, Cicchetti Antonio, per avere la concessione di un’area edificabile.
    Nel settembre 1999 ho inoltrato una richiesta alla C.E.I., la quale suggeriva di stornare la somma destinata alla Chiesa di San Rufo, dal momento che si rischiava di perdere il finanziamento, in quanto nessuno aveva provveduto a presentare la relativa documentazione. Rimaneva da mettersi subito all’opera per rispettare i tempi davvero molto brevi. L’amico Ing. Sergio Quattrini, lavorando in maniera encomiabile, senza risparmiare le energie, entro i primi giorni di ottobre aveva preparato tutta la documentazione, che lui stesso poi ha presentato agli Uffici competenti di Roma. Protetti dall’alto, a dimostrazione che la nuova Chiesa aveva Qualcuno lassù che ci proteggeva e ci accompagnava, in breve tempo si riusciva a superare tutte le procedure burocratiche e ad avere tutti i permessi per la realizzazione dell’opera, che veniva affidata all’Impresa dei Fratelli Antonicoli. DOMENICA 23 Gennaio 2000, le Autorità civili e religiose, unitamente ad una significativa rappresentanza della popolazione si ritrovava nel terreno prescelto di Vazia per la posa ufficiale della prima pietra,alla presenza del Vescovo di Rieti. Durante la notte aveva nevicato e la temperatura sconsigliava di uscire dalle abitazioni. Era il segnale che “il cielo” voleva ancora una volta manifestare la sua “benedizione”, inviando una coltre di neve purissima, per farci ricordare meglio lo storico evento. In primavera iniziavano i lavori. In appena due anni l’opera è stata completata. Il 24 giugno 2002 il Vescovo di Rieti, Mons. Delio Lucarelli, mi comunicava il trasferimento nella Parrocchia di Cittaducale. Nei primi giorni di luglio 2002, ho convocato i miei più stretti collaboratori ed ho dato disposizione per sistemare la nuova Chiesa, dedicandola a S. Maria Assunta, essendo io nato nel giorno glorioso dell’Assunzione della nostra Mamma Celeste. A Mario Chiaretti ho affidato una busta con relativa somma da utilizzare per l’elettrificazione delle campane; ad Alberto Brollo ho consegnato la somma per l’arredo delle Aule di Catechismo ed un contributo per il nuovo Parroco (€ 7.500); all’Ing. Sergio Quattrini la somma per la realizzazione di un campo polivalente; a Camillo Inches la somma per i banchi della Chiesa. Intanto, nei mesi estivi si provvedeva a trasferire il materiale, banchi e suppellettili sacre dalla ex-Chiesa di S. Maria Assunta di via Terminillo, venduta al Farmacista Dott. Raffaele Bordi, nella nuova struttura, ubicata in Via S. Maria Assunta, ringraziando vivamente il Sindaco Antonio Cicchetti, che aveva gentilmente accolto una mia personale richiesta di intitolazione della via della nuova Chiesa.
    Nel dicembre 2002 veniva, ufficialmente, inaugurata la nuova Chiesa di S. Maria Assunta in Vazia. Oggi, posso sentire tutto l’orgoglio e la gioia di aver lasciato una Parrocchia con una struttura meravigliosa e, soprattutto, con un Consiglio Pastorale Parrocchiale davvero efficiente.
    Sac. Ferdinando Tiburzi

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