Festeggiata la Natività a Poggio Perugino. Processione con il vescovo Domenico / LE FOTO

Ha visto anche la presenza del vescovo Domenico la festa della Natività della Beata Vergine Maria, celebrata con un po’ di anticipo, la scorsa domenica, a Poggio Perugino. In un paese gremito di persone, mons. Pompili ha compiuto il percorso della processione dopo essere stato accolto dalla banda e dalla popolazione e aver salutato ciascuno. Un cammino svolto in preghiera, cercando nel simulacro della Vergine, alla vigilia del 15 agosto, anche l’immagine di Maria assunta in cielo in corpo e anima. Un’orazione che nell’ultimo tratto si è fatta più intima e silenziosa, con il pensiero rivolto agli ammalati, agli afflitti, ai familiari.

Raggiunto il santuario dedicato alla Madonna, il parroco, don Valerio Shango, ha letto il vangelo della Visitazione. E dal brano di Luca, don Domenico ha ricavato una lezione sul tempo: quello dell’attesa, vissuto dalla Vergine nel cuore; quello dell’impegno, che la vede servire la cugina Elisabetta; e quello del Signore, per il quale nulla è impossibile. Perché è Dio che guida la storia dell’umanità, e di fronte ai fallimenti, alle tribolazioni, alle prove, abbiamo la certezza di essere sempre sostenuti da Lui.

Dopo la sosta al santuario, restaurato dalla popolazione con il sostegno della Curia al tempo di mons. Molinari, e recentemente dotato di un nuovo portone dal Comitato, il corteo processionale è ridisceso verso il paese, facendo una seconda sosta che ha permesso al vescovo di parlare della misericordia incarnata dalla Madonna ai piedi della croce. Non a caso, la liturgia, chiusa dal bacio alla reliquia della Vergine, si inserisce nella serrata serie di appuntamenti che vede don Domenico attraversare i tanti paesi della diocesi per dare corpo al Giubileo delle Feste Patronali che caratterizza questo mese d’agosto, dell’Anno della Misericordia, per la nostra Chiesa locale.

Un periodo particolarmente favorevole all’incontro perché nei giorni di ferie i paesi vedono il ritorno di quanti vivono la propria vita altrove per lavoro, oltre alla presenza di chi risiede per tutto l’anno e degli stranieri – molti gli inglesi e i tedeschi – che hanno scelto di prendere casa nei nostri incantevoli borghi. Tante persone che oltre a tenere vive le tradizioni, sollecitano il supporto, la conservazione, la manutenzione dei centri abitati.

Una sensibilità verso il bene generale che la comunità dimostra anche rivolto all’esterno. Come ogni anno, è stato infatti disposto un piccolo segno di solidarietà da inviare in Amazzonia: un modo per festeggiare ricordando anche chi non ha niente.

Foto di Massimo Renzi.