Festa in montagna per la Madonna di Malito

«Se veste a festa a valle e maitu, quanno a lugliu vincu cantenno alla madonna, ci sta na chiesa co na madonna antica a gente che ci incuntri e tutta amica».

Queste sono alcune delle frasi che caratterizzano il tradizionale canto che ogni anno i fedeli intonano nel santuario della Madonna di Malito. Malito è una vallata ai piedi del monte Frontino, a pochi chilometri dai paesi di S. Stefano e Corvaro. È attraversata dal torrente Apa che rende fertile il terreno per le varie coltivazioni. È ricca di vegetazione, predominano il cerro, il faggio, il pioppo ma è famosa per i secolari castagneti che in autunno richiamano persone provenienti anche da Roma.
Al centro della vallata a ridosso di un grande salice, sorge il santuario ove viene venerata un’icona benedettina del 1100 in legno di pioppo. La preziosa tavola rappresenta la Madonna in tronco con il bambino, ritrovata secondo la tradizione in un grotta nella valle e custodita nella piccola chiesa. Il culto si ripete da secoli ogni prima domenica del mese di luglio.

Anche quest’anno nonostante il tempo uggioso, la vallata si è svegliata al rumore dei pellegrini arrivati in macchina e a piedi, accolti da don Daniele Muzi che accompagnato da don Francesco Salvi ha dato inizio alle celebrazioni religiose.
Nella mattinata si sono svolte tre messe, l’ultima alle ore 12 celebrata dal parroco don Francesco, che nella sua omelia ha ricordato l’evento della Visitazione della Madonna alla sua parente Elisabetta per annunciarle che sarebbe diventata madre.

Il parroco ha ricordato che la Madonna è diventata madre di Cristo e madre di tutti noi. Ha invitato i fedeli a non trascurare la nostra madre con la scusante di non avere il tempo, è importante perdere un pò del nostro tempo per avvicinarsi alla preghiera, perché quel “perdere tempo” è prezioso per il nostro animo.
La messa è stata animata dai canti del coro di Corvaro, formato da un gruppo di ragazze, madri e padri di famiglia che dedicano il loro tempo per accompagnare le celebrazioni religiose domenicali e festive con le loro voci armoniche.

A conclusione della messa si è dato il via al canto dialettale La valle di Malito che ha coinvolto tutti i fedeli dentro e fuori la chiesa. Al termine il rituale dei fuochi d’artificio che riecheggiando per tutta la vallata hanno suscitato stupore e gioia nei grandi e bambini, strappando nel finale un fragoroso applauso. La popolazione è rimasta nella valle fino al tardo pomeriggio, consumando il pasto portato da casa nei limitrofi casali o sotto le piante nei prati circostanti.

Peccato il tempo instabile che ha reso impossibile la realizzazione dei giochi ( corsa al sacco, pignatta ecc..) che tradizionalmente si svolgono nel piazzale sottostante la chiesa.
Un momento gioioso è stato regalato dai ragazzi del comitato feste che a sorpresa con una torta hanno festeggiato il cinquantesimo compleanno di don Francesco, che emozionato ha ringraziato.
La chiesa è rimasta aperta tutto il pomeriggio per dare l’opportunità a chi avesse necessità di raccogliersi in preghiera prima del viaggio di ritorno.