Ferrari Farm, l’azienda reatina che porta l’agricoltura nello spazio

Il territorio reatino vanta talvolta notevoli eccellenze non troppo conosciute. Aziende capaci di essere autenticamente legate al territorio, ma anche di saper innovare, di sapersi confrontare con le esigenze del tempo presente senza complessi di inferiorità.

È il caso di Ferrari Farm, azienda agricola ubicata su una splendida ed incontaminata collina che domina il Lago del Salto, nel Comune di Petrella Salto. L’impresa è stata ideata e progettata da Giorgia Pontetti: laureata in ingegneria aerospaziale ed elettronica, che ha deciso di dare il via a questa avventura tenendo bene a mente le proprie origini nel Cicolano.

«Provengo da una famiglia contadina povera, che faticava lavorando la terra – spiega in un ampio servizio dedicato all’azienda sul numero di «Frontiera» in edicola dal 3 luglio – ma ho avuto la possibilità di studiare e laurearmi. E ho pensato che essere un ingegnere potesse dare una mano anche ad una cosa antica come l’agricoltura. L’obiettivo era quello di innovare, di dimostrare che l’agricoltura non è solo fatica e sudore, ma anche tecnologia e avanguardia. Insieme c’è la voglia di dimostrare che si può coltivare dappertutto: dall’Equatore al Polo Nord, e anche dove il terreno è inquinato».

Il risultato è un sistema di agricoltura “hi-tech”, un’azienda agricola 2.0 con un impianto idroponico in serre ermetiche per coltivare in sterilità, garantendo produzioni di qualità senza inquinanti e trattamenti chimici anche grazie ad un clima artificiale completamente indipendente dall’esterno. Le piante vengono coltivate seguendo una apposita “ricetta elettronica”, gestita da un sistema informatico che comanda e controlla le serre in ogni momento del giorno e della notte. In questo modo la manodopera è ridotta al minimo, mentre l’indipendenza dal terreno e dall’ambiente esterno, non solo permette di coltivare in tutto il mondo, dall’equatore al polo e anche in zone fortemente inquinate, ma ha aperto a sperimentazioni legate alle missioni spaziali.

Il ciclo aziendale è poi chiuso da una linea di trasformazione, anch’essa all’avanguardia, che dai prodotti idroponici e biologici trae conserve di alta qualità senza additivi né conservanti.