Ex precari e Capataz di turno

50 anni e… sentirli per noi ex precari del comune di Rieti, onestamente inseriti al lavoro per anni, mandati a casa il 31 maggio 2012, senza tanti complimenti, magari marchiati a fuoco perché entrati nel Comune con la vecchia amministrazione. Oggetto di vendetta strisciante da parte dell’attuale maggioranza? Inseriti a suo tempo con regolare bando pubblico ad evidenza pubblica, parafrasando l’assessore al personale Paolo Bigliocchi. Ed ora? Che fare?

Sono usciti recentemente bandi a costo zero per l’ente comune della durata di 2 mesi, per lavoratori in mobilità, senza prevedere per noi gente matura un riconoscimento per gli anni passati con profitto e dedizione presso l’ente. Rivendichiamo la nostra dignità ed onestà, non siamo i parassiti del sentire comune, non siamo quei pochi miracolati della passata Giunta legittimati in fretta e furia. Chiediamo attenzione rivalutazione nella nostra posizione di estrema difficoltà e debolezza.

Rieti deve continuare ad esistere? È in grado la sua classe dirigente di ridare una dignità di città di provincia operosa, con qualità della vita degna nonostante l’ulteriore perdita di blasone con la chiusura dell’ente provinciale? (Giorni fa c’era in giro una troupe di una tv tedesca che intervistava sulla bontà del provvedimento del governo riguardante l’abolizione delle provincie, Rieti presa come esempio di cittadina alla deriva).

Classe dirigente autoctona deve frequentare Roma, i palazzi del potere, non per meri fatti di poltrona privati, ma andare con progetti, programmi concreti per Rieti. Non siamo una colonia da spremere, da spolpare finché eravamo utili per votare il capataz di turno in cerca di voti. La Regione Lazio non può solo farci pagare pegno per deficit di bilancio non prodotti dalla nostra piccola realtà. Sanità: la chiusura degli ospedali. Viabilità: la ferrovia chimera ottocentesca, la Salaria. L’occupazione: il precariato sfrenato in quel poco di attività privata rimasta, negli enti pubblici, i lavoratori eterni precari cacciati senza diritti .

Rieti città non competitiva, popolazione residente adatta solo per pagare tributi nei vari livelli, questa è la realtà nuda e cruda, parole scontate. Un saluto da Ferruccio.

2 thoughts on “Ex precari e Capataz di turno”

  1. Gevaso

    I dipendenti comunali sono troppi e troppo spesso scarsamente qualificati a livello professionale. Bene ha fatto il Sindaco a non rinnovare loro il contratto. Basti pensare alla sala internet della biblioteca comunale: è chiusa perché nessuno dei dipendenti non è pratico di computer (siamo nel 2012 !)

    Certo: stupisce che un sindaco esplicitamente comunista abbia mandato a casa 200 lavoratori. Ma questo è un altro discorso

    1. ferruccio onelli

      Pienamente daccordo sulla scarsa qualifica dei precari, rimasti però! Gente quella si targata politicamente, parente di questo e di quello, amichetta e cosi via, le vere realtà attive del precariato sono rimasti fuori nel Maggio 2012 in barba alla professionalità raggiunta, basta con i luoghi comuni, eliminare il parassitismo vero degli enti, con connivenze politiche evidenti, Rieti è in balia da anni di questo modo di fare politica. un saluto Ferruccio

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