Lo abbiamo sentito ieri a «Il Sindaco in diretta»: il pasticcio degli ex Asu rischia di mandare in default il Comune. Per quel che abbiamo capito, i lavoratori stanno in “ferie forzate”. I soldi sono finiti: la Regione non ce ne mette più e il Comune di suo non li ha.
Per uscirne – ha spiegato Petrangeli – il Lazio dovrà venire a patti con se stesso. Non è colpa del Comune, infatti, se alla Pisana i provvedimenti di una gestione si dimostrano illegittimi per quella dopo.
Per incassare il risultato, i Comuni (perché non c’è solo Rieti) e gli agguerritissimi sindacati stanno ovviamente facendo straordinarie pressioni sulla Giunta Zingaretti. Ma se non portassero a nulla?
Pare proprio che entrerebbe in gioco a logica del male minore. Il Comune non può certo scegliere il default, afferma il sindaco. Come a dire che non si possono rovinare 50.000 cittadini per mantenere il posto di soli 24.
Non fa una piega, ma è possibile che i 50.000 non possano trovare il modo salvare questi 24 poveri agnelli? Debbono proprio essere immolati sull’altare della resurrezione dei conti pubblici?
E se tutta la vita amministrativa è un affare da ragionieri, a che serve la politica?