E se chi ti sposa ti inganna?

Il dolo, ossia l’inganno esercitato dal partner o da altri, al solo scopo di carpire il consenso matrimoniale di un soggetto, rende il matrimonio nullo.

Non è molto frequente nella pratica, eppure qualche volta accade che volendo sposare una persona in realtà si intende “sposare” quella sua determinata qualità: è chiaro che questa qualitas deve essere tale da appartenere al soggetto e non quindi una qualsiasi aspettativa o speranza che solo il tempo potrà attribuirle o no. Un esempio classico e di scuola è quello riferibile alla capacità di procreare. Se il nubente nasconde la sua incapacità di procreare al partner, è certo che ci si trova di fronte ad un vero e proprio matrimonio nullo per dolo. Chiariamo però che il soggetto deve avere avuto, prima delle nozze, la volontà di nascondere la verità: non rileva quindi per il diritto quando le parti, durante la vita coniugale, scoprono insieme la incapacità di una di loro a generare.

Può anche darsi il caso che sia un familiare a nascondere una qualità: ad esempio se i genitori pur di fare in modo che il proprio figlio prenda moglie (o la propria figlia marito!) nasconde all’altra parte una malattia mentale.

Non è riscontrabile il dolo, invece, quando una persona fa credere al futuro coniuge che avrà una carriera brillante o uno stile di vita agiato etc., e poi, nella realtà, ciò non accade. Questo perché, come abbiamo già detto, la qualità deve essere creduta dal soggetto presente al momento del matrimonio, altrimenti si è nel campo delle mere previsioni.

La qualità su cui verte il dolo, poi, deve essere tale che possa gravemente turbare il consorzio coniugale rendendolo assolutamente insanabile. L’unione tra i coniugi, infatti, non può realizzarsi se si nasconde una qualità negativa grave fisica o morale: quando infatti l’altro ne viene a conoscenza il matrimonio, spesso, crolla definitivamente ed in modo repentino. Questo perché il coniugio è intima comunità in cui la fiducia ne è elemento fondante.

Il dolo quindi, è assolutamente incompatibile con il matrimonio, perché la mutua donazione e accettazione dei coniugi non sussisterebbe nel caso di una realtà falsata e non conforme.