Droga, prima che sia tardi

Alunni, educatori, autorità all’interessante conferenza promossa dalla Pastorale sociale Giovanni Serpelloni: «Attenzione alle “new drugs” diffuse sul web».

Se una coppia di genitori reatini avesse voluto apprendere come salvaguardare i propri figli dai pericoli delle droghe, avrebbe fatto bene a raccogliere l’invito della Diocesi e del vescovo Lucarelli a partecipare alla conferenza tenuta dal professor Giovanni Serpelloni, esperto nazionale in materie di droghe e dipendenze, consulente di istituzioni ministeriali: iniziativa organizzata dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro diretto da don Valerio Shango che ha visto confluire all’Auditorium Varrone in particolare gli studenti delle scuole superiori reatine, attenti e interessati come spesso non accade.

Ciò dimostra che la Chiesa locale ha colto nel segno dispiegando energie e parecchia competenza nell’affrontare una delle problematiche che più da vicino riguardano la quotidianità, la vita della famiglia e della comunità scolastica. La comunità ecclesiale reatina sta dimostrando di aver raccolto l’invito di papa Francesco: quello di andare verso le periferie ed uscire dal tempio incontrando gli operai delle fabbriche in crisi, gli operatori sanitari sempre più spesso toccati dai tagli dei bilanci e dalla riduzione dei servizi, i poveri. Una di queste periferie sofferenti è rappresentata dalla periferia dei giovani reatini, dove si rende necessario che i pastori intervengano sempre con maggiori premure, anche per l’assenza, spesse volte, delle istituzioni.

La conferenza (presente il vicario generale don Krzewicki, il questore D’Andrea, la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Del Rosso, il capitano Micheli della Finanza) è stata svolta da una delle personalità italiane più preparate ed informate che sul fronte del contrasto e del combattimento alle droghe opera nel Paese tutti i giorni e ad altissimo livello scientifico. Le informazioni fornite a insegnanti e studenti sono state estratte dalla Relazione al Parlamento 2014 sulle droghe, cui il relatore aveva partecipato, preparandola e illustrandola: ed avrebbero preoccupato i nostri due immaginari mamma e papà per la gravità della situazione che riguarda anche la Sabina e il Reatino. Innanzitutto la raccolta dei dati, ottenuta intervistando 35 mila ragazzi d’età fra i 15 ed i 19 anni, negli ultimi 12 mesi.

Tra tutte le droghe quella in forte aumento è la cannabis. Ciò avviene anche perché centrali finanziarie fortemente interessate allo sviluppo del consumo di cannabis, profondono risorse su giornali e investono nella politica per creare un clima favorevole che determini l’eliminazione del divieto dell’uso della sostanza. Il professor Serpelloni ha illustrato alcuni passaggi della Relazione, soffermandosi sull’aspetto dei danni cerebrali provocati dalla cannabis, che raggiungono una misurazione di otto punti mancanti a chi ne fa uso. L’intervento educativo risulterà tardivo se si effettuerà nell’età dell’adolescenza. È perciò opportuno che esso avvenga assai prima, iniziando a cinque anni. «Sono un medico e curo il cervello e la famiglia deve preoccuparsi presto dei propri figli.

Non giustifica dire: abbiamo cose più importanti da fare, anche perché dalla cannabis poi molti dei giovani passano ad usare sostanze più pesanti». Il cervello matura completamente entro il 24esimo anno e durante questo processo le droghe limitano la memorizzazione delle esperienze di vita in modo definitivo. Attualmente il rifornimento di droghe avviene quasi sempre tramite Internet.

Serpelloni al riguardo ha fornito notizie assai preoccupanti: le new drugs sono oltre 1.200, vengono offerte da siti web nazionali ed internazionali, si pagano oggi con una moneta anonima, arrivano in maggior parte dall’Olanda, dalle Germania, dalla Cina attraverso corrieri regolari. Le centrali investigative italiane calcolano che da quelle nazioni provengano settimanalmente 12 mila pacchi di new drugs. Tra queste ve ne è una pericolosissima per le ragazze, la cosiddetta “droga dello stupro”, usata per abusare di loro quando ne sono stordite.

«Tale tipo di droga c’è dove c’è Internet e quindi in tutto il mondo ed anche a Rieti. Ora il nostro intervento con le forze dell’ordine e le centrali di controllo recentemente ha permesso di chiudere il 54% dei siti web esaminati. C’è da dire inoltre che durante i raduni giovanili in rave party vengono sperimentate le new drugs». Alla conferenza ha fatto seguito un dibattito approfondito, sviluppatosi fra professori e studenti da una parte e relatore dall’altra.

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