Referendum Amatrice, Donati: provocazione controproducente

In via generale è sempre lodevole ogni iniziativa che un sindaco pone in atto per difendere il suo territorio a beneficio dei suoi amministrati, specie nel campo della sanità oppure dei trasporti pubblici.

Tuttavia, per ciò che riguarda la “provocazione” del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi di voler celebrare una consultazione popolare per chiedere l’annessione del suo comune all’Abruzzo, ricalcando analoga infruttuosa azione del Comune di Leonessa, considero questo tentativo assolutamente inconciliabile con la tenuta di una più vasta area reatina che solo se coesa potrà rivendicare la soddisfazione dei suoi legittimi bisogni presso la Regione Lazio.

Altro sarebbe il percorso per tentare di collocare un’intera provincia fuori da una regione che si connotasse troppo “romano centrica”, salvaguardandola però da nefasti smembramenti.

Ritengo, quindi, questo paventato referendum piuttosto provocatorio, soprattutto in un periodo antecedente il passaggio cruciale delle elezioni indirette per il presidente ed il consiglio provinciale del 12 ottobre, per cui, sarebbe auspicabile che tutti gli eletti delle municipalità si impegnassero per individuare amministratori capaci, oltre alla loro mera appartenenza politica.