Dieta non è digiuno

È assolutamente necessario digiunare per ottenere effetti benefici? Per fortuna, sembra proprio di no!

Nell’immaginario collettivo, l’idea di dieta evoca spesso il “fantasma” del digiuno. Seguire una dieta e digiunare (almeno parzialmente), quasi sempre, suonano alle nostre orecchie – pur se in maniera alquanto sbrigativa – come sinonimi. Con l’infausta conseguenza che, mal sopportando quest’idea, sotto il profilo sia psicologico che fisico, molti finiscono per abbandonare quel “virtuoso” percorso di dimagrimento così faticosamente intrapreso.
Ma la dietologia moderna ha sfatato più volte questa errata equivalenza, mettendo piuttosto in risalto come le diete davvero efficaci consistano nell’assumere un’alimentazione equilibrata e varia, nelle giuste quantità, e non soltanto per un periodo limitato, ma come stile nutritivo costante. E fin qui possiamo essere tutti d’accordo.

Il fatto, però, è che il nostro organismo, in regime (temporaneo) di digiuno, oggettivamente subisce degli effetti positivi. Dunque, è assolutamente necessario digiunare per ottenere tali effetti benefici? Per fortuna, sembra proprio di no! Almeno così risulterebbe da un recente studio (pubblicato su “Science Translational Medicine”), condotto da un gruppo internazionale di ricerca, cui hanno partecipato, tra gli altri, il Longevity Institute dell’University of Southern California (Usc), l’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano e l’Università “La Sapienza” di Roma.
Questi studiosi hanno potuto verificare che una dieta attentamente studiata per riprodurre nell’organismo umano gli effetti del digiuno, di fatto, è in grado di ritardare il processo d’invecchiamento, riducendo i fattori di rischio legati all’età, come diabete, cancro e malattie cardiovascolari. Lo studio, condotto su 100 soggetti volontari, è stato progettato mettendo a frutto i risultati ottenuti durante vent’anni di test clinici, condotti nel laboratorio dell’Usc, diretto da Valter Longo.
Ma come è composto questo regime alimentare “miracoloso”? La dieta in questione consiste in zuppe vegetali al 100%, barrette e bevande energetiche, tè e integratori; inoltre, i suoi componenti sono privi di glutine e di derivati del latte. Nel suo insieme, essa si caratterizza per un basso tenore di calorie (770-1100), di zuccheri e di proteine, mentre presenta un elevato contenuto di grassi insaturi.
Questa sua composizione potrebbe far storcere il naso a qualcuno, dando l’impressione di essere insufficiente a soddisfare il fabbisogno nutritivo medio. In realtà, non è così!
Diversi studi pre-clinici hanno dimostrato che questo regime dietetico è in grado di fornire all’organismo umano, pur mantenendolo in “modalità digiuno”, tutti i macro e micronutrienti necessari.
Va precisato che, durante il digiuno, in genere il nostro corpo risponde alla mancanza di energia, protratta per lunghi periodi, bruciando anzitutto gli acidi grassi liberi (immagazzinati nel tessuto adiposo) e anche piccole quantità di tessuto muscolare, allo scopo di fornire glucosio al cervello. Per entrare in questa modalità metabolica, accompagnata da numerose risposte adattative di tipo biochimico e fisiologico (ad es. l’attivazione dei processi di rigenerazione dei tessuti ad opera delle cellule staminali in diversi organi e apparati), è necessario protrarre il digiuno per diversi giorni consecutivi, bevendo solo acqua. E questa operazione va ripetuta periodicamente. Così facendo, però, ci si espone ad un notevole rischio di ipoglicemia, ipotensione e calcoli biliari. Proprio per questo il team di ricercatori ha pensato di approntare una dieta che emuli il digiuno, in modo da riprodurne solo i cambiamenti metabolici vantaggiosi per la salute, ma non gli effetti collaterali nocivi.
In concreto, gli studiosi hanno verificato gli effetti che la dieta da loro sviluppata, seguita a cicli trimestrali, ha procurato su alcuni marcatori metabolici chiave e sui fattori di rischio associati all’invecchiamento e alle malattie legate all’età. Ogni ciclo durava cinque giorni consecutivi al mese e, nei restanti giorni, non richiedeva alcuna modifica dello stile di vita alimentare.
Nei soggetti sottoposti alla dieta si è registrata una significativa diminuzione di fattori come peso corporeo, grasso corporeo, grasso del tronco, circonferenza della vita, pressione minima e massima, livelli di colesterolo, proteina C-reattiva (indice d’infiammazione); inoltre, è diminuito, in media, anche il fattore di crescita insulino-dipendente 1 (IGF-1), considerato in genere un fattore di rischio per cancro e diabete. È invece risultata aumentata (in termini relativi) la massa corporea magra (massa muscolare e massa ossea).