Da sabato 5 gennaio il “Covo 2012” a Rieti per sempre

Covo 2012 - Cattedrale di Rieti

Domani, sabato 5 gennaio 2013 alle ore 12, il Covo 2012, scultura artistica composta da spighe di grano intrecciate e abilmente lavorate dai cittadini di Campocavallo di Osimo (AN) e raffigurante la Cattedrale di S. Maria Assunta, tornerà a Rieti, per sempre.

La preziosa scultura, infatti, sarà donata alla città di Rieti dal Comitato del Covo che ha accondisceso con entusiasmo alla richiesta espressa dal Sindaco Simone Petrangeli, dopo che la stessa era stata portata a Rieti dal primo al 4 ottobre scorsi, nell’ambito delle celebrazioni per il Bicentenario della Pia Unione S. Antonio di Padova.

Domani, quindi, la scultura sarà definitivamente collocata sotto ai portici della torre di Palazzo di Città, dove i tecnici comunali, sotto la guida del responsabile, Angelo Raimondi, hanno già provveduto a installare una adeguata gabbia in vetro e ferro che sarà anche corredata di illuminazione, oltre che ‘guardata’ a vista da telecamere a circuito chiuso.

Il Covo 2012 recato a Rieti dalla delegazione del Comitato di Campocavallo di Osimo, con alla testa il presidente, dottor Raimondo Orsetti, sarà in città alle ore 11,30 di domani arrivando al piazzale antistante i magazzini comunali di Lungovelino Don Giovanni Olivieri. Da lì, scortato dagli agenti della Polizia Municipale, transiterà per via Tancia, Sacchetti Sassetti, via Salaria fino all’altezza della sede della Provincia per svoltare verso piazza Cavour, poi attraverserà il Ponte Romano e, salendo da via Roma, sarà in Piazza Vittorio Emanuele II, dove sarà accolto dal Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, dall’Assessore, Alessandro Mezzetti e dal Consiglio della Pia Unione S. Antonio di Padova.

«È l’ultimo atto del Bicentenario di fondazione della Pia Unione S. Antonio di Padova» dichiara il Priore, Marino Flammini. «E a contraddistinguere questo particolare momento sarà il prodotto principe della nostra terra e di quella marchigiana: il grano. Due terre che, anche nel ricordo dell’opera fondamentale dello scienziato marchigiano Nazareno Strampelli, che a Rieti trovò lo sviluppo definitivo, si uniscono nella semplicità e nella riconferma dei valori fondanti delle rispettive culture. Siamo grati agli amici di Campocavallo di Osimo, al dottor Raimondo Orsetti, al Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, per aver favorito questa ideale sinergia, culturale e artistica al contempo».

«Ed è anche il suggello all’anno giubilare della Pia Unione S. Antonio – ha conclude il Priore – nata, non lo dimentichiamo, proprio per volontà della gente dei campi che, nel grano, trovava il sostentamento per la vita di ogni giorno, orientata comunque al culto per il Santo più amato dalla cristianità in uno con il suo ispiratore, Francesco d’Assisi»