Cura del verde, l’UGL: «paga altri e poi il servizio lo fanno i lavoratori dell’ASM?»

«L’autunno si avvicina, le prime foglie iniziano a cadere e come è già successo per lo sfalcio dell’erba, il Comune di Rieti si trova impreparato». A comunicarlo il Segretario Provinciale Ugl Igiene Ambiente, Ulderico Torelli.

«Sono mesi – continua il Sindacalista – che il Sindaco, il Dirigente e il loro Consulente, riunitisi intorno ad un tavolo, hanno deciso con l’assenso dell’intera Giunta di escludere dal contratto di servizio stipulato tra Comune di Rieti e l’ASM i lavori di sfalcio dell’erba, di raccolta foglie e pulizia caditoie, ed altri si preannuncia verranno sfilati. La motivazione? L’Amministrazione avrebbe provveduto ad affidarli ad altri a beneficio delle povere casse comunali».

«I risultati dell’operazione sono sotto gli occhi di tutti – dichiara Torelli – in alcune vie l’erba ha raggiunto altezze record, dopo le piogge si sono formati nuovi laghetti cittadini. A correre ai ripari, quasi sempre una squadra di operai dell’ASM, gli stessi che non dovevano occuparsi più di quei lavori a beneficio di non si sa chi. Anche per le foglie sta accadendo la stessa cosa, alcuni operai, forse dipendenti di una cooperativa, accumulano le foglie in mucchi per strada e poi mezzi e uomini dell’ASM passano a caricarli; insomma così sono capaci tutti!»

«Al Sindaco di Rieti, al Dirigente del Settore e al loro solerte consulente, dall’Ugl chiediamo: non sarà mica che per i servizi di sfalcio dell’erba e raccolta foglie, il Comune di Rieti paga altri e poi il servizio lo fanno i lavoratori dell’ASM? Siete consapevoli che questo tipo di condotta offende la dignità degli Lavoratori ASM che si sono visti togliere un lavoro che svolgevano da sempre non tra mille difficoltà? Che fine ha fatto la riunione promessa per discutere il futuro di ASM?
Al management di ASM invece chiediamo: perché i Lavoratori dell’ASM vengono impiegati su servizi non più ricompresi nel contratto di servizio e quindi non pagati dal Comune ad ASM?» domanda Torelli che conclude: «I lavoratori aspettano fiduciosi risposte e anche delle scuse».