Cuore Piccante, Colantoni: «Siamo veramente soddisfatti»

La fiera mondiale del peperoncino di Rieti è riuscita a battere anche la crisi. In un momento drammatico per l’economia locale e nazionale, i numeri di Rieti Cuore Piccante raccontano di una edizione da record. Aumentati del 30% gli espositori provenienti da tutta Italia e che hanno toccato quota 101, una percentuale senza precedenti.

Da record anche il numero di visitatori che ha sfondato il tetto dei 150 mila. Ma la più grande soddisfazione è arrivata dalle aziende e dagli artigiani che hanno scelto Rieti Cuore Piccante: “Abbiamo venduto molto superando la paura della vigilia dei bassi consumi delle famiglie italiane – hanno sottolineato gli standisti storici della fiera – l’appuntamento di Rieti cresce anno dopo anno e l’edizione di questa estate ci ha riempito di soddisfazioni, tanto che alcuni di noi già volevano prenotare lo stand per l’edizione n. 5”.

A livello turistico, è stata anche l’edizione con il record di presenze straniere, soprattutto inglesi, tedeschi, svedesi, cinesi, nord africani.

“Siamo veramente soddisfatti – ha dichiarato il Pres. dell’Associazione Peperoncino a Rieti Stefano Colantoni – temevamo per questa edizione a causa dei lavori Plus nelle piazze del centro storico e invece è andata molto bene. Non aver avuto a disposizione piazza Cesare battisti e parzialmente la piazza del Comune ci ha penalizzato con gli espositori ma siamo andati ugualmente alla grande, ben oltre le più rosee aspettative. Per il prossimo anno abbiamo in serbo delle grandi novità”.

“Tutto esaurito negli alberghi e nei ristoranti di Rieti e dell’immediata periferia – ha osservato il Pres. di Confcommercio, Leonardo Tosti – con un volume economico – commerciale di 2 milioni di euro che hanno girato all’interno della nostra realtà locale. Indotto che globalmente ha sviluppato dentro e fuori la Provincia di Rieti oltre 4 milioni di euro, con scambi commerciali, imprese attivate e comunicazione su tutti i media italiani e stranieri senza precedenti”.

Il sostegno all’iniziativa anche dalla Fenacom, socio dell’Associazione. “Noi guardiamo oltre la Fiera – dice Guido Cipriani – ci crediamo e sosteniamo il progetto”.

Quest’anno è stato affinato anche il messaggio culturale, economico e legislativo sul peperoncino. “Il peperoncino si è acclamato come fenomeno di massa – ha osservato Guglielmo Rositani, socio fondatore dell’associazione peperoncino a Rieti – questa fiera per noi ha voluto dire e vorrà dire nelle prossime edizioni che cosa significa produrre peperoncino, confrontarsi con il resto d’Italia, d’Europa e il resto del mondo per arrivare ad una regolamentazione di garanzie e qualità sulla coltivazione dei peperoncini. Fondamentale nello studio delle sperimentazioni è stato il coinvolgimento del Ministero dell’Agricoltura, dei dipartimenti economici, della Regione Lazio e del Centro appenninico Carlo Jucci dell’Università di Perugia. Rieti deve essere antesignana nell’individuazione delle regole per uscire dal caos delle produzioni e fare economia. Il peperoncino puo’ aiutare gli agricoltori reatini e garantire nuovi posti di lavoro”.