Corvaro e S. Stefano a piedi verso la S.S. Trinità

Vallepietra è un piccolo comune della provincia di Roma. Nel suo territorio si trova l’importante e antico santuario della S.S. Trinità, che poggia su un piazzale a strapiombo sul monte Autore.

Il santuario è meta di molti pellegrinaggi provenienti dalla regione Campania, Lazio e Abruzzo. Molte le ipotesi sulle sue origini, ma la storia narrata dai canti dei fedeli cita un contadino che arando il terreno sul colle, vide cadere nel sottostante precipizio i suoi buoi legati all’aratro. Con meraviglia, scendendo a valle vide l’aratro conficcato in alto nella parete rocciosa e gli animali miracolosamente pascolare davanti ad una grotta dove era dipinta la figura della S.S. Trinità.

La tradizione del passato vedeva i pellegrini recarsi al santuario a piedi, affrontando un lungo e faticoso cammino, sotto il sole o la pioggia, riposando di notte avvolti in coperte lungo i sentieri. Ogni paese aveva il suo gonfalone portato in testa alla “compagnia” fino all’ingresso della chiesa.

Rispetto al passato, l’ampliamento delle strade permette di arrivare a poca distanza dal santuario anche con pullman, macchine e motociclette.

Nei paesi del Cicolano Corvaro e S. Stefano, la tradizione di recarsi a piedi nel santuario permane, trova le sue origini lontane nel tempo, si tramanda nelle generazioni, trovando sempre più la partecipazione dei giovani. È un appuntamento annuale  che vede tornare in luogo anche coloro che si sono trasferiti altrove, per riunirsi con amici e concittadini e affrontare insieme il cammino della tradizione e della fede.

Anche questo anno nella mattinata di giovedì 8 giugno a Corvaro nella piazza S. Francesco, si sono riuniti circa 100 pellegrini, con cappello, zaino in spalla pronti a partire. Unito al gruppo il parroco don francesco Salvi che nel suo operare si prodiga per sostenere le tradizioni religiose del territorio coinvolgendosi in prima persona.

Con i gonfaloni in testa si è avviata la “compagnia”, accompagnata dalla popolazione fino all’uscita del paese. Hanno attraversato paesi, valli, scalato montagne fino ad arrivare nella mattinata di venerdì 9 giugno nel santuario, ove si sono riuniti al gruppo dei compaesani arrivati con il pullman, accompagnati come ogni anno da don Daniele Muzi.

Nel pomeriggio della stessa giornata tutti i pellegrini si sono riuniti per ascoltare la S. Messa celebrata da don Daniele Muzi e don Francesco Salvi. Emozionante il messaggio di don Daniele che nella sua omelia ringrazia la S.S. Trinità per aver sostenuto i suoi pellegrini, sottolineando l’importanza del nuovo pellegrino unitosi al gruppo, riferendosi a don Francesco. A lui affida il suo gregge come nuovo pastore, un gregge che egli porterà nel cuore e ricorderà nelle sue preghiere.

La compagnia ripartita all’alba del sabato 10 giugno è arrivata in paese intorno alle ore 19. Tutta la popolazione al suono delle campane si è riunita per accogliere i pellegrini stanchi dal lungo viaggio.Tutti riuniti si sono avviati cantando in chiesa, per depositare i gonfaloni e recitare con Don Daniele le preghiere di ringraziamento prima del meritato riposo.

Don Francesco visibilmente stanco ha ringraziato la “compagnia” per l’incoraggiamento e per il grande sostegno ricevuto durante il cammino e l’aiuto da parte di tutti nei momenti di difficoltà.

Chi vive questa esperienza la narra faticosa e sofferente fisicamente ma manifesta una luce particolare negli occhi. Stare insieme, sostenersi durante il cammino, ridere e cantare durante le soste di riposo, pregare insieme all’arrivo della meta riempie gli animi di una grande forza. Una forza che fa nascere e crescere l’amicizia, l’altruismo e soprattutto la fede.