Concerto della Liberazione, la Pia Unione si dissocia: scelta del Comune

La Pia Unione di Sant’Antonio di Padova prende posizione attorno alle polemiche sorte in città in seguito all’esibizione musicale tenutasi al termine dell’ostensione della statua del Santo nella serata del 13 giugno.

«La responsabilità morale e organizzativa dell’evento – spiega la confraternita – si sviluppa e trova compimento esclusivamente nel momento liturgico dell’ostensione straordinaria della Statua del Santo e nell’atto di affidamento della Città di Rieti a Sant’Antonio di Padova».

Una motivazione unicamente religiosa, dunque, dettata dalla volontà del Consiglio di «voler condividere con la popolazione un forte momento di rinnovato affidamento a Sant’Antonio di Padova, in un contesto storico ed economico che vede la Città di Rieti dibattersi in pesantissime difficoltà, dal versante occupazionale a quello di prospettiva».

«Non dimenticando – aggiungono i confratelli – la concomitanza del 70o anniversario della Liberazione della Città di Rieti che, tuttavia, è stata condivisa e interpretata come evento storico, manifestatosi quale segno della protezione del Santo verso la popolazione tutta della città stessa».

«Questo e solo questo – precisano dal sodalizio – ha motivato l’inserimento della sua memoria nel Programma dei festeggiamenti».

Una situazione che peraltro ha trovato conferma nella presenza del vescovo Lucarelli, che «non solo ha voluto condividere l’intero atto liturgico, ma ha anche letto l’Atto di affidamento al Santo e impartito la Benedizione ai convenuti con la reliquia».

Quindi la confraternita precisa che il successivo evento di natura musicale, organizzato dal solo Comune di Rieti, «non inerisce a scelte condivise tra Amministrazione e Pia Unione Sant’Antonio di Padova: questo, sia rispetto ai complessi musicali proposti, sia ai contenuti presentati dopo che la statua aveva fatto ritorno nella chiesa di San Francesco».

La Pia Unione Sant’Antonio esprime la propria totale dissociazione da «tipologia e contenuti dei complessi musicali esibitisi, essendosi palesati come del tutto inappropriati sia nei confronti del precedente momento liturgico, presieduto dal Vescovo diocesano, che nei confronti delle devote e dei devoti del nostro santo intervenuti in San Francesco».

Nel secolare rispetto dei suoi Statuti, la Pia Unione Sant’Antonio conferma la propria apoliticità e apartiticità politica di ogni genere. La sua azione, infatti, consiste esclusivamente «nella diffusione del Vangelo di Gesù Cristo, attraverso la conoscenza del messaggio di Sant’Antonio di Padova e la messa a disposizione della propria storia al servizio dell’azione quotidiana della Chiesa diocesana».