Cittaducale, Ciccomartino (Cgil): «completo fallimento della politica del personale»

Il Giudice del lavoro di Rieti ha annullato due provvedimenti disciplinari di sospensione dal servizio senza retribuzione per un totale di circa 70 giorni comminati ad una dipendente comunale, difesa dalla struttura legale della CGIL di Rieti, condannando l’Ente a pagare le retribuzioni dovute (oltre interessi e rivalutazione) e le spese legali.

In altre situazione si potrebbe parlare di episodi di ordinaria (mala) amministrazione, ma le circostanze e la situazione in cui i procedimenti disciplinari sono maturati descrivono ben altra situazione. Situazione maturata a valle della “riorganizzazione” della macchina Amministrativa, che la FP CGIL denunciò come solo “pretesto” per “fare fuori” alcuni responsabili “scomodi” o invisi all’Amministrazione comunale.

A valle della presunta riorganizzazione, è cominciata la stagione dei procedimenti disciplinari, a carico degli stessi soggetti già ”fatti fuori” dagli incarichi di vertice. Procedimenti disciplinari per lo più attivati su impulso di qualche amministratore comunale e che tendevano, come dicono le carte, addirittura al licenziamento, articolando teoremi (del tutto errati) secondo i quali i fatti contestati sarebbero stati “giusta causa di licenziamento ex lege”.

Oggi i nodi, come è loro fastidiosa consuetudine, vengono al pettine e la giustizia quantomeno ripristinata.

Resta il rammarico di dovere assistere ad un politica del personale che ha mostrato tutti i suoi limiti, tendendo per nulla alla valorizzazione delle professionalità esistenti mentre molto di più ad instaurare una stagione di veleni e ritorsioni che di fatto ha ingessato la macchina comunale, con tanto di dimissioni dall’incarico di gestione di qualche dipendente, la mobilità “spintanea” di altro dipendente in altra Amministrazione ed in generale una distanza che sta diventando pericolosa tra il personale (pressoché tutto) e l’amministrazione comunale. Anche in termini contrattuali gli strumenti che in maniera collaborativa le OO.SS. hanno messo a disposizione del Comune di Cittaducale e che avrebbero portato beneficio non solo ai dipendenti ma anche ai cittadini in termini di maggior decoro e tempestività anche in caso di eventi eccezionali (ripristini urgenti viabilità, allagamenti, neve, rimozione situazioni di potenziale pericolo ma anche operazioni di decoro “straordinarie”) non sono stati colpevolmente utilizzati.

Così come ai lavoratori socialmente utili impiegati dal Comune di Cittaducale, al di la delle promesse, elargite in abbondanza, è stato negato anche un minimo di integrazione salariale mentre alle “borse lavoro” è stato addirittura ridotto l’assegno mensile a 200 euro.

Basterebbe tutto ciò, senza aspettare i prossimi pronunciamenti del Giudice del Lavoro in materia di conferimento degli incarichi, demansionamenti e atteggiamenti persecutori, con i danni correlati di indubbia entità, a denunciare il completo fallimento della politica del personale della Giunta Ermini.

Invitiamo però il Sindaco Ermini, in maniera propositiva e non provocatoria, ripensare la politica del personale della sua amministrazione, e provare a portare il “Bounty” in acque più tranquille e di riaprire una stagione vera di confronto con le OO.SS. in materia di organizzazione del personale e dei servizi.