Chi specula sulle “nostre” acque?

L’acqua è detta “oro blu” non a caso. Lo sfruttamento della fonte della vita dà origine a profitti multimilionari che fanno gola a tanti. La provincia di Rieti è un buon esempio di questa situazione: è ricca di acque e di chi ci si arricchisce.

L’acqua è un diritto umano. Se non bastasse il buon senso a dare forza a questa posizione, c’è sempre il giudizio delle Nazioni Unite, che si sono espresse in questi termini nel luglio 2010. La conseguenza più immediata di questa impostazione è che l’acqua è un bene comune di cui nessuno può appropriarsi. Non può essere mercificata, disposta ad uso e utile esclusivo di qualcuno. Per gli uomini di fede, inoltre, l’acqua è un dono che Dio ci ha fatto, dono da conservare, amare e proteggere come si fa con tutti i preziosi.

Quando parliamo dell’acqua del nostro territorio non possiamo non parlare che dell’acquedotto del Peschiera-Le Capore, uno dei più grandi acquedotti del mondo, costruito per portare acqua potabile ad oltre 2 milioni di cittadini nella Capitale d’Italia.

Proprio in questi giorni il tema è tornato in primo piano. Su quanto ruota attorno all’ATO3 molte associazioni stanno facendo pressioni sia sull’assessore all’ambiente del Comune di Rieti Antonio Boncompagni, che sul Presidente della Provincia Fabio Melilli. La cronaca poi ci ha regalato un novità; la presunta richiesta della Regione Lazio di un pagamento di sei milioni di euro per l’approvvigionamento di acqua.

Per avere maggiori chiarimenti sulla “vertenza acqua” mi sono rivolto ad uno “appassionato” della materia, Marco Salini, che da anni con altri amici e con delle associazioni si occupa di queste problematiche cercando anche di venire incontro fattivamente a chi soffre per la mancanza di acqua come le popolazioni africane.

Ti va di presentarti?

Mi chiamo Marco Salini e sono uno dei responsabili del movimento “Acqua Pubblica e Basta!” della Provincia di Rieti. Si tratta di un insieme di associazioni che lotta in difesa di quel bene comune e diritto umano inalienabile ed universale che è l’acqua. Siamo contro ogni forma di mercificazione e speculazione economica di tale risorsa. Localmente siamo impegnati ad opporci alla privatizzazione delle sorgenti “Peschiera-Le Capore” e contro ogni gestione, che non sia “senza scopo di lucro”, del Sistema Idrico Integrato.

Acea, Sogea, Acqua del Peschiera-Le Capore, quali correlazioni e quali interessi?

C’è un unico filo conduttore: Acea SpA. Acea SpA possiede il 49% della Sogea SpA, la società che gestisce in affidamento diretto (e non con gara come prevedeva la legge) il Sistema Idrico Integrato del Comune di Rieti, proprietario del rimanente 51%. Acea SpA attraverso Acea ATO2 SpA gestisce il Sistema Idrico Integrato ATO2 – Provincia di Roma (nuovamente in affidamento diretto e non con gara come prevedeva la legge). Acea SpA dall’anno 1996, senza concessione e senza autorizzazione, continua a gestire ed a sfruttare gratuitamente ed indisturbata le sorgenti “Peschiera-Le Capore”. Acea SpA è il “padrone” indiscusso della “nostra” acqua e preleva annualmente 500 milioni di metri cubi, per un fatturato superiore ai 500 milioni di euro, comprendendo anche la produzione d’energia elettrica. Un giro d’affari che fa arricchire i soci privati di Acea SpA. Caltagirone, ad esempio è proprietario di una gran parte delle azioni di Acea. Sono cose arcinote cui nessuno si oppone.

Perché non volete una gestione idrica fatta da società a capitale misto, ma reclamate la costituzione di una “Azienda Speciale”?

Perché l’Azienda Speciale è l’unica forma di gestione dell’acqua “senza scopo di lucro” oltre ad essere la meno costosa per i cittadini in quanto esente da tributi. Ed quella che risponde alla volontà popolare emersa in modo inequivocabile dalla vittoria referendaria del 12 e 13 giugno.

Il referendum e le difficoltà odierne, anche dopo la vittoria dei sì?

Con l’art. 4 della manovra si sta cercando di riproporre l’intero impianto dell’art. 23 bis abrogato dal referendum. È uno scippo della sovranità popolare al quale ci opporremo con decisione. L’acqua è una “merce” alla quale i grandi speculatori e le multinazionali del settore non vogliono rinunciare. La loro pressione sull’attuale Governo per trovare una via d’uscita dall’esito del Referendum è palese, e l’emanazione dell’art. 4 ne è la testimonianza.

La politica locale e le difficoltà ad avere risposte concrete sia sull’acqua che sui rifiuti, perché?

La politica, le istituzioni e gli amministratori locali, hanno cercato in tutti modi, soprattutto negli ultimi 5 anni, di svendere e regalare la gestione e la concessione delle sorgenti “Peschiera-Le Capore” ad Acea SpA e al Comune di Roma, firmando e ratificando accordi. La Conferenza dei Sindaci–Ato3, ha ratificato tale accordo per ben 2 volte. La maggioranza dei Sindaci della Provincia di Rieti è riuscita ad approvare un Piano d’Ambito (Conferenza dei Sindaci–Ato3 del 05-07-2010) che dichiara le Sorgenti “Peschiera-Le Capore”, sorgenti extraterritoriali, a solo uso e consumo di Acea SpA e Comune di Roma. Un gesto più emblematico di così per far capire la totale mancanza di volontà nel difendere le “nostre” Sorgenti non esiste. La stessa cosa sta accadendo con i rifiuti. La Provincia vorrebbe “privatizzare” la raccolta differenziata attraverso una Società Mista. La raccolta differenziata è una grande risorsa, dovrebbe essere gestita ugualmente attraverso una Azienda Speciale, “senza scopo di lucro”, i cui utili possono essere utilizzati per la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione delle bollette ecc. Di certo non per far arricchire privati cittadini.

Perché allora la politica sceglie altre strade e non l’interesse della collettività?

Penso che i cittadini conoscano la risposta ed hanno un’unica soluzione: partecipare attivamente alla vita sociale impedendo con modi democratici, ma senza delegare i soliti noti, ogni stortura. Uniti possono “condizionare” le scelte amministrative e fare in modo che il bene comune prevalga sull’interesse di pochi. È l’unica soluzione.

Il capitolo acque, insomma, è tutt’altro che chiuso. Occorre tenere in primo piano i problemi e vigili le coscienze, discutendo e preoccupandoci di quello che accade. Specialmente nella nostra provincia, il tema dell’acqua è decisivo. Ha a che fare con le caratteristiche del territorio, con la sua economia, con una ricchezza tutta da preservare e ridistribuire in modo equo.