Centro Rigliani: struttura funzionante ma senza utenti

È diventato un pezzo del teatro dell’assurdo di questa Giunta Petrangeli anche il Centro Simonetta Rigliani di Greccio per disabili adulti, già oggetto di una battaglia campale tra associazioni e Comune quando, l’anno scorso, l’Assessore alle politiche sociali di Rieti chiuse il Centro con una rocambolesca operazione di ‘pirateria’ amministrativa. La battaglia delle associazioni ha portato Rieti a più miti consigli, il Centro Rigliani ai primi di gennaio 2014 è stato riaperto, dopo mesi di vagabondaggio di utenti e famiglie, carte bollate e parapiglia tra sindacati, amministrazione e ditte appaltatrici.

Finalmente tutti tirano un sospiro di sollievo ma no, ecco riparte la buriana infernale e si inscena un teatrino dell’assurdo degno del miglior Becket o Pirandello. Da due mesi infatti il Centro Rigliani, finanziato con fondi regionali, è aperto e funzionante ma – audite audite – vuoto, privo di utenti! Chissà cosa ne penserà il Comitato Regionale di Controllo Contabile della Regione Lazio, debitamente interessato per omissione e malversazione di fondi regionali.

Com’è possibile? In questo periodo di drammatici tagli ai servizi sociali qui abbiamo un “gioco delirante delle parti” che ci vede a ragionare su un servizio attivo e funzionante ma…vuoto (!) perché il Comune di Rieti non consente agli utenti che ne hanno diritto di accedere al servizio stesso, di sbloccare le liste accesso al servizio. Gli utenti abilitati sinora non ne vogliono usufruire e si sono di loro iniziativa appoggiati ad una struttura privata a pagamento, quando il servizio provvedeva gratuitamente anche agli oneri di trasporto che invece sarebbero dovuti andare a tariffa; espressione chiara ed inequivocabile di rinuncia al servizio stesso, che doveva far scattare immediatamente l’acceso agli utenti anche gravi che finora erano in lista di attesa e non avevano potuto godere del trattamento.

Qualcuno dietro le quinte di questa sceneggiata ha obiettato che bisogna capire le ragioni degli utenti che hanno rinunciato al loro diritto di fruizione. Noi preferiamo pensare alle ragioni dei tanti aventi diritto che sono privi assistenza perché la lista di attesa è bloccata senza motivo alcuno e volgiamo sapere anche con quali criteri si fanno gli accessi, se questi sono i risultati. Preferiamo anche pensare alla mortificazione della dignità degli operatori che aprono la mattina il Centro per ritrovarsi in un deserto dei tartari.

Ma la Giunta di Rieti esiste, oppure è vuota come il Centro Rigliani?