Caritas: 840 famiglie assistite a Rieti nel 2014

Nei dati raccolti quotidianamente dal centro d’ascolto Caritas si riescono a cogliere in uno sguardo d’insieme la crescente povertà, la situazione del mondo del lavoro e l’evoluzione dei rapporti familiari.

Con la crisi che non smette di affaticare le vite di tanti, la Caritas diocesana rimane un punto di riferimento importante, capace di mettere la Chiesa locale in rapporto con una quotidianità di servizio fatta di dedizione e solidarietà. In un certo senso la Caritas diocesana svolge dall’interno della comunità ecclesiale la funzione di una antenna capace di cogliere i mutamenti della società e il farsi avanti dei bisogni diffusi sul territorio.

Un compito portato avanti anche grazie ai dati raccolti nel lavoro quotidiano del centro d’ascolto: dall’osservatorio Caritas si riescono a cogliere in uno sguardo d’insieme la crescente povertà, la condizione degli immigrati, la situazione del mondo del lavoro, l’evoluzione dei rapporti familiari. Situazioni spesso difficili, rispetto alle quali la Caritas diocesana cerca di rispondere con percorsi di accompagnamento e di sostegno materiale. Il panorama degli interventi lo offrono i dati elaborati dal centro d’ascolto a partire dalle informazioni raccolte durante il 2014.

Lo scorso hanno si sono rivolte all’ufficio diocesano 840 famiglie, per un totale di 2550 assistiti e la registrazione di 92 nuove schede.

Dal luglio 2014 l’Emporio Caritas ha rilasciato 251 schede, mentre lo sportello del lavoro – servizio che cerca di mettere in comunicaazione domanda e offerta di impiego – ha visto la registrazione di 145 utenti: 106 donne e 39 uomini. Sono 10 le persone che si sono rivolte alla Fondazione Antiusura.

Intensa l’attività di Recuperandia: il laboratorio e la sala di esposizione della Caritas, che impegnano 10 collaboratori e fanno fronte a circa 950 accessi mensili, hanno visto il recupero e il riutilizzo di quasi 1600 pezzi, tra mobili, oggetti, arredamento ed elettrodomestici.

Prosegue inoltre positivamente l’impegno nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (progetto Sprar), che vede 32 ragazzi ospitati in 5 appartamenti del centro cittadino supportati non solo con vitto ed alloggio, ma anche da concreti percorsi di inserimento sociale, compresi i corsi di formazione e vari tirocini in settori ed aziende del territorio.

Né va dimenticato il lavoro delle grandi e piccole Caritas parrocchiali. Il territorio della Diocesi ne conta 20, e in un’ottica di sinergia e miglioramento della qualità del servizio, l’ufficio diocesano promuove appositi corsi di formazione.

La Caritas è inoltre sempre aperta al dialogo e ai percorsi condivisi, ed in questo senso, ad esempio, ha collaborato con l’A.M.A.R (Associazione malattia di alzheimer) di Rieti e con l’associazione Franz Fanon per l’insegnamento della lingua italiana.