Ballando con Jovanotti

Alessandro Sortino, ideatore dello spot di “Siamo Noi”: seri, ma non seriosi

“Io no”. Il brano di Jovanotti, cantato e ballato, tra gli altri, da un medico, un meccanico, una suora e un prete, un salumiere, un edicolante, un barbiere, giovani e anziani, italiani e stranieri, con il suo voler dire no a quello che non va, ma anche con la volontà di costruire insieme un’alternativa, è l’ingrediente indovinato dello spot che promuove il programma del pomeriggio di Tv2000, “Siamo Noi” (canale 28 del digitale terrestre, 18 di TvSat, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it). Il programma è iniziato a ottobre scorso, nella fascia oraria 15.30-17.30, dal lunedì al venerdì, con l’obiettivo di mettere la televisione al servizio di un progetto di interazione e di condivisione attraverso il quale raccontare e far emergere il valore e la vitalità di un’Italia che non si limita a denunciare carenze e problemi, ma che si mette in gioco per trovare soluzioni, offrire creatività e partecipazione, tessere reti di cittadinanza attiva. Lo spot, che intercetta un modo di comunicare giovanile, è in sintonia con la scelta “di presentare notizie con il linguaggio nuovo del tempo – spiega Alessandro Sortino, vice direttore di Tv2000 -, per parlare al cuore giovane di tutti”, anche attraverso argomenti impegnativi come lavoro, casa, welfare, scuola, criminalità, sanità, tanto per citarne alcuni. Anche se sono temi seri, prosegue Sortino, “non vogliamo essere seriosi. Se ci mettiamo allo stesso livello delle persone, con un linguaggio più immediato, anche la denuncia o il racconto di una situazione complessa arrivano in modo più facile ai telespettatori”. Lo spot, allegro e scanzonato, allora, “vuole essere una primizia di quello che la nostra televisione via via dovrà diventare: una tv che non considera il linguaggio ciò che caratterizza il contenuto, che rimane serio, sacro o santo, anche se il linguaggio è semplice, diretto e giocoso”.

A pochi mesi dal lancio di “Siamo Noi”, è presto per fare un bilancio, ma le cose stanno andando bene: “Per ora – dice Sortino – gli ascolti della fascia oraria sono raddoppiati”. Piace l’idea, su cui si fonda il programma, che “il Paese regge perché c’è un’infrastruttura sociale”. Dunque, non solo lo Stato, “ma una rete di persone e di associazioni, che trova anche soluzioni spesso innovative per i problemi, che non sono risolvibili esclusivamente all’interno della logica di mercato”. Un obiettivo del programma, ricorda Sortino, “è far incontrare le persone che fanno del bene. Quando finisce la trasmissione, vediamo ogni giorno persone che si scambiano i numeri e le esperienze”. “Siamo Noi” è diventato, così, un luogo dove le buone pratiche circolano.

“Spero che prima o poi sbarcheremo in prima serata – confida il vice direttore -. L’auspicio è che a Tv2000 lo sguardo sulla realtà sia diverso dal consueto: la soluzione dei problemi non è sempre quella che ti aspetti dagli altri, ma è quello che il tuo stare con gli altri mette in circolo. Questa prospettiva diversa denuncia i problemi, ma non vede il cittadino sempre come la vittima, ma come la soluzione”. Si tratta di “una rivoluzione ‘politica’, nel senso ampio del termine: occuparsi della cosa pubblica, ciascuno nel suo ruolo, non in maniera verticale, in un partito, ma orizzontale, costruendo la società”. In Italia tutto ciò esiste, ma “Siamo Noi” accende i riflettori su questa struttura sociale, “per renderla visibile, con un linguaggio che la sappia rendere anche divertente, curiosa, interessante”. Insomma, avverte Sortino, “bisogna anche saper raccontare il bene, per evitare il rischio di non coinvolgere. Per esempio, passando dall’indignazione, pur legittima, alla capacità di immaginare un futuro diverso”. Uno spaccato di un’Italia che, ogni giorno, fa i conti con la realtà senza rinunciare alla speranza.