Antonio Tajani nei luoghi del sisma. Il vescovo Domenico: «sia il portavoce di queste comunità in Europa»

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ieri mattina ha fatto visita alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto. E dopo gli sfollati di Accumoli, in trasferta forzata a San Benedetto del Tronto, si è recato ad Amatrice, senza tralasciare Arquata del Tronto.

Una viaggio fatto per toccare con mano la situazione nelle zone compromesse dal sisma che nella giornata di ieri aveva fatto tappa a Camerino, Tolentino e altri centri del Maceratese.

A San Benedetto del Tronto, il presidente si è intrattenuto in particolare con una famiglia di Accumoli che ha perso una figlia, e con il sindaco della cittadina laziale Stefano Petrucci.

Un dialogo con i sindaci proseguito ad Amatrice con Sergio Pirozzi, a margine del quale Tajani ha detto che bisogna fare di tutto per permettere alle imprese di riattivarsi e di creare occupazione e si è impegnato in prima persona, anche con un appello al Governo, «affinché intervenga in questa direzione, perché tutti i sindaci mi dicono che questo è il problema principale».

Un’istanza estesa anche alla Regione Lazio, perché «le risorse ci sono: un miliardo di euro di fondi strutturali, più un altro miliardo e 200 milioni».

«Ma non è soltanto questione di inviare soldi – ha aggiunto il presidente del Parlamento europeo – una volta riparato il danno sarà necessario rimettere la comunità nelle condizioni di ripartire». Altrimenti «si rischia di costruire una realtà apparentemente sufficiente, ma senza un tessuto economico si rischia di vanificare lo sforzo».

Tajani non ha poi mancato di ricordare come al sostegno alle centinaia di imprese presenti nelle aree colpite dal sisma sia fondamentale affiancare gli interventi sulle infrastrutture. Un tema, quest’ultimo, particolarmente caro anche al vescovo Domenico, che ha esortato il presidente del Parlamento europeo a farsi portavoce in Europa di comunità che «non possono e non devono essere dimenticate».

foto di Massimo Renzi