Addio a Derek Walcott, «negro rosso che ama il mare»

Venerdì 17 marzo è morto il poeta e drammaturgo santaluciano Derek Walcott. Poeta caraibico, come lui stesso si definiva, era in realtà fortemente influenzato dal mondo classico. «Io sono solamente un negro rosso che ama il mare» scrive di sé in una sua opera.

«Versi asciutti come sabbia, limpidi come il sole,/Freddi come l’onda arricciata» questo era lo stile a cui Walcott aspirava, ispirandosi a poeti come Whitman, Milton, Auden, Dante, Joyce e Eliot.

I riferimenti sono classici, ma la materia di cui si nutrono le sue iridescenti metafore è quella del mar dei Caraibi; per cui la luna ci guarda «con occhi di polipo» mentre splende «come una fetta di cipolla cruda». La sua opera più importante è Omeros, 8000 versi che rileggono in chiave caraibica e moderna l’Odissea, dove «il quieto Achille» non aveva passaporto «perché l’orizzonte non lo richiede».

La critica non riconobbe subito la grandezza dei suoi versi, tanto che il poeta Josif Brodskij notava «la ritrosia dei signori critici ad ammettere che il grande poeta della lingua inglese è un nero»

Al di là dell’aspetto etnico e geografico, Derec Walcott era uno dei maggiori poeti contemporanei. Per questo l’indifferenza con cui media e social hanno trattato la sua scomparsa ci fa pensare a quanto provincialismo ci sia in realtà nel nostro mondo globalizzato.