Accordo Schneider-Elexos, Trenti: «si tratta di mettere la parola “inizio”»

«Abbiamo chiuso un buon accordo. Rispecchia quello che ci si aspettava. E tutti abbiamo convenuto che ora si tratta di mettere la parola “inizio”». È molto soddisfatto Andrea Trenti, amministratore delegato di Elexos, per l’accordo raggiunto con Schneider Electric. Ma quello compiuto si direbbe un passo decisivo per tutto il territorio. Quando la multinazionale francese annunciò l’intenzione di lasciare il nucleo industriale reatino, sembrò a tutti il colpo di grazia inferto ad un tessuto produttivo già provato da troppi abbandoni. E la vicenda si è velocemente trasformata in una vertenza simbolo: della crisi, ovviamente, ma anche di un’opportunità, di un desiderio di riscatto attraverso la reindustrializzazione.

Un esito positivo niente affatto scontato, ma che oggi pare essere finalmente arrivato anche a premiare la fiducia che i lavoratori hanno riposto nel progetto di Elexos. «Abbiamo dovuto affrontare diverse battute di arresto – spiega Andrea Trenti – ma sono inevitabili quando si affrontano realtà complesse come queste. Alla fine abbiamo raggiunto un risultato in linea con quanto avevamo prospettato. Alcuni aspetti sono addirittura migliorativi. Nel complesso l’accordo è molto articolato e ci dà buone prospettive».

Il percorso per arrivare all’accordo con Schneider è stato accidentato e ha richiesto tempi lunghi, ma nelle anticipazioni di Trenti quelli per l’avvio della produzione saranno piuttosto brevi: «Siamo tutti d’accordo sui più rapidi tempi di partenza possibili. Stiamo cercando di risolvere velocemente alcuni problemi di ordine pratico, ma l’attesa non sarà lunga».

E non si partirà subito da dalle commesse Schneider, che «richiederanno un po’ più di preparativi. Abbiamo un portafoglio di ordini da altre aziende più facili da implementare e quindi all’inizio saremo più sbilanciati in quella direzione» aggiunge l’amministratore delegato di Elexos.

I sindacati sono giustamente prudenti rispetto alla situazione («prima di esprimere un giudizio aspettiamo l’incontro al ministero dello Sviluppo, che si dovrà svolgere entro il mese» ha dichiarato il segretario Fim-Cisl Ricci a «Il Messaggero») ma questa volta sembra che si possa davvero tirare tutti un sospiro di sollievo e preparasi al rientro in fabbrica.