Accoglienza e rifugiati, Sel Rieti: «Restiamo umani»

Sinistra Ecologia e Libertà di Rieti segue con grande attenzione il dibattito sull’accoglienza nei confronti di chi fugge da guerre e persecuzioni, sui loro diritti, sulla loro dignità e su come sia necessario affrontare il problema con umanità e partecipazione. Di fronte ad un mar Mediterraneo diventato tristemente un cimitero a cielo aperto, ad esempi di malaffare nella gestione nell’accoglienza ed alle pulsioni xenofobe tra la popolazione, chiediamo agli organi competenti di gestire al meglio l’urgenza umanitaria che il paese si trova ad affrontare.

Non si può più assistere in modo passivo ad esodi da paesi in gravi situazioni di conflitto intervenendo in modo spesso superficiale e inadatto! Occorre essere supportati da una regia a livello Europeo ed evitare che l’accoglienza di profughi  diventi un mero esercizio ragionieristico o, peggio ancora, un’operazione di malaffare.

Di fronte a questa situazione anche il territorio della nostra provincia è chiamato a realizzare azioni di accoglienza, dunque riteniamo importante la condivisione delle informazioni, delle conoscenze e delle responsabilità. E’ necessaria una gestione coordinata e lungimirante dell’accoglienza coinvolgendo, in ogni fase, le amministrazioni locali, i rappresentanti del Governo nazionale sul territorio, il mondo dell’ associazionismo. In questi giorni si rincorrono voci circa possibili interventi ministeriali che potrebbero comportare la concentrazione di moltissimi richiedenti asilo in singole strutture, senza alcun coinvolgimento delle comunità e delle amministrazioni locali. Questo modo di gestire l’emergenza rischierebbe di scatenare episodi di intolleranza che vanificherebbero anni di lavoro finalizzato alla promozione di una cultura dell’accoglienza.

La federazione provinciale di SEL chiede pertanto che la Prefettura, i Comuni, gli enti del terzo settore creino una cabina di regia per condividere ogni decisione riguardante l’accoglienza dei richiedenti asilo sul territorio, per individuare  luoghi adatti ed evitare le grandi concentrazioni utilizzando il modello dell’ accoglienza diffusa.  La mancanza di scelte partecipate e di un’informazione chiara  si  presta a manifestazioni di intolleranza, a speculazioni politiche ed alla manipolazione della realtà. Una nuova umanità è necessaria nell’incontro con l’altro, restiamo umani e sappiamo esserlo, nella nostra città il saper accogliere deve divenire uno strumento di crescita!