A Rieti la fiaccola “Pro Pace et Europa Una”

È giunta in città nella serata di lunedi 19 marzo la Fiaccola Benedettina “Pro Pace et Europa Una”. Simbolo di un percorso che unisce il centro Italia al cuore dell’Europa, si è ovviamente arricchita, da qualche tempo, di una luce di speranza per le terre ferite dal terremoto. In questo, ha spiegato con semplicità il sindaco Antonio Cicchetti accogliendo la delegazione giunta in piazza Beata Colomba, quelle di Norcia e Rieti sono terre vicine, sorelle.

Accesa lo scorso 24 febbraio vicino alle macerie della Basilica di Norcia, la Fiaccola Benedettina era giunta a Roma, in piazza San Pietro, per l’udienza generale del 7 marzo, in occasione della quale era stata benedetta da Papa Francesco.

Poi – ha ricordato a Rieti il vicesindaco di Norcia, Pierluigi Altavilla – la Fiaccola ha raggiunto la Germania, per essere ricevuta, con le delegazioni dei Comuni di Norcia, Subiaco e Cassino, guidate dai rispettivi sindaci, al Bundestag dal presidente del Parlamento tedesco Wolfgang Schäuble. Per l’occasione, il sindaco di Norcia ha donato al presidente tedesco un’edizione “unica” della Regola di san Benedetto. Un documento che «assieme all’opera dei monaci, costituisce un fondamento importante dell’identità, della storia e della cultura europee».
Da parte sua, il presidente Schäuble ha ricordato l’importanza della pace, «non scontata», e come la luce di Benedetto sia il segno visibile di questo messaggio da tramandare soprattutto ai giovani europei.

Un discorso che ha trovato d’accordo tanto il piccolo comitato reatino di accoglienza, guidato dal punto di vista religioso da don Valerio Shango, quanto i tedofori e i loro accompagnatori. A dare il benvenuto alla Fiaccola c’era anche la Banda Musicale di Monte San Giovanni, mentre la messa celebrata nella cappella delle Clarisse Apostoliche di Santa Lucia da don Valerio è stata animata dal Coro “Valle Santa”.

La celebrazione ha offerto al sacerdote l’occasione di intrecciare la figura di san Benedetto con quella di san Giuseppe, custode della Santa Famiglia. «Era profugo», ha ricordato il sacerdote, invitando a cogliere nei valori dell’Europa fondata da Benedetto la necessità dell’accoglienza e della giustizia, senza nascondere lo scandalo dello sfruttamento indiscriminato delle risorse nei luoghi di origine di tanti disperati costretti ad attraversare il Mediterraneo alla ricerca di un futuro di pace. Al termine della messa, le suore di Santa Lucia hanno invitato i presenti a un piacevole rinfresco.