In tanti alla scoperta dei presepi tra Greccio e Rieti. Esposizioni e iniziative fino al 6 gennaio

I giorni di Natale hanno portato moltissimi visitatori alle proposte della Valle del Primo Presepe, iniziativa promossa dalla Chiesa di Rieti con i Comuni di Rieti e Greccio, il sostegno della Fondazione Varrone, la partnership di Autostrade per l'Italia e Regione Lazio, e la collaborazione di Confcommercio, Associazione Italiana Amici del Presepe e Fondaco. L'opera «Ri-Nascita» dell'artista francescano Sidival ha portato sotto gli archi del Palazzo papale 5000 persone; oltre 1600 i contatti fatti registrare dal presepe "tedesco" ospitato nell'oratorio San Pietro martire della Caserma "Verdirosi". Forte flusso turistico nel borgo di Greccio

Sono state circa 5.000 le persone che hanno visitato l’opera Ri-Nascita, proposta dall’artista francescano Sidival Fila sotto gli archi del palazzo papale di Rieti, tra il 24 e il 26 dicembre. In tanti si sono dunque avvicinati all’esposizione, inaugurata il 2 dicembre, che si propone di leggere il dramma del terremoto attraverso il mistero dell’incarnazione. Costruita sul dialogo tra le statue di santi recuperate dalle chiese colpite dal sisma e le opere originali di Sidival, l’esposizione evidenzia infatti nel Bambino che nasce, nel farsi uomo di Dio, il complesso rapporto tra la fragilità della condizione umana e la speranza sconvolgente della risurrezione.

Si riporta così lo sguardo a quella alla mangiatoia che san Francesco volle a Greccio, nel 1223, per «vedere con gli occhi del corpo» l’essenza stessa del cristianesimo. Un obiettivo che si trova al centro del percorso della Valle del Primo Presepe, iniziativa promossa dalla Chiesa di Rieti in collaborazione con diversi partner istituzionali proprio per tornare al significato più profondo del Natale e al cuore dell’esperienza compiuta da san Francesco nella Valle Santa. Un progetto complesso e ambizioso che intende rimettere in moto la città e il territorio facendo leva su una solida prospettiva spirituale e culturale.

L’edizione «zero» di quest’anno, costruita tra Greccio e Rieti, oltre all’esposizione posta sotto il palazzo papale, vede nel capoluogo altre interessanti proposte, come il monumentale presepe “tedesco” allestito presso l’oratorio di San Pietro Martire, l’esposizione centrata sui “protagonisti del presepe” visitabile nella cripta della Cattedrale, quella sui “presepi di carta” realizzata nella Sala Calasanzio di via Sant’Agnese, il presepe “reatino” nella sala mostre del Comune, e la collezione di “presepi da mondo” visibile nel chiostro di Sant’Agostino, presso il quale – nella sala “delle Colonne” – si trovano anche le opere arrivate da tutta Italia per partecipare alla competizione di arte presepiale. Notevoli anche il grande presepe allestito nella chiesa di Sant’Agostino, il presepe “scenografico” visibile dalle vetrine della vecchia biglietteria del teatro Flavio Vespasiano e la mostra sulla storia del presepe allestita nella chiesa di San Francesco. Sono tante anche le attività commerciali che ospitano un presepe nella propria vetrina, come pure le persone e le realtà organizzate che hanno contattato la Segreteria organizzativa della manifestazione per segnalare le proprie opere e contribuire alla crescita dell’iniziativa.

Un movimento di persone e idee notevole che a Greccio ha trovato un ulteriore slancio, con la stima di quarantamila presenze previste fino alla fine della manifestazione. Anche il borgo del primo presepe, oltre al consueto cartellone natalizio, con il mercato e l’importante rievocazione storica, ospita infatti decine di presepi, che vanno ad arricchire la ricca collezione del Museo internazionale del Comune e di quello complementare del santuario, presso il quale in tanti salgono in questi giorni per visitare la grotta dove Francesco ha insegnato al mondo come aprire gli occhi e il cuore al Bambino.