Willem Einthoven e l’elettrocardiogramma

Spesso scoperte scientifiche e tecnologiche si susseguono ad un ritmo tanto elevato ed affannoso da farci dimenticare quanta strada sia stata percorsa nel lungo cammino dell’umanità verso traguardi sempre più significativi.

Uomini e donne, nel corso dei millenni, hanno dedicato la propria vita ad intuizioni che spesso sembravano solo fantasie o frutti di fervide immaginazioni: grazie però, a dedizione e sacrificio, queste idee si sono poi rivelate vere e proprie pietre miliari nella lunga strada della conoscenza. Di questi personaggi spesso non conosciamo nemmeno i nomi e proprio per questo, ricorrendo la nascita di un valente scienziato, vorrei ricordare il contributo da lui dato alla medicina. Il 21 maggio del 1860 a Semarang, in Indonesia, nasce Willem Einthoven, figlio di un medico olandese recatosi nell’ isola di Giava per esercitare la professione. Dopo la morte del padre si trasferì in Olanda stabilendosi ad Utrecht dove si iscrisse alla facoltà di medicina. Già durante la carriera universitaria Einthoven sviluppò i suoi talenti in diversi ambiti medico-biologici quali l’oftalmologia, l’anatomia e la fisiologia. Nel 1885 raggiunse il traguardo della laurea e nell’ anno seguente divenne professore di fisiologia all’università di Leida. Nel corso degli anni successivi condusse studi sulla fisiologia dei bronchi e degli occhi fino ad occuparsi del cuore, col compito di registrare accuratamente i suoni emessi dal muscolo cardiaco con un elettrometro capillare, da lui stesso costruito. I suoi studi lo portarono ad inventare, nel 1903, l’eletttrocardiografia, ECG, ossia la registrazione, mediante un apparecchio detto elettrocardiografo, dell’ attività elettrica del cuore che viene rappresentata sotto forma di un tracciato detto elettrocardiogramma, il cui concetto base è il triangolo di Einthoven. Dopo la scoperta dei raggi X che portò alla radiografia, l’elettrocardiografia rappresentava il secondo grande contributo della fisica alla medicina clinica: il terzo fu l’elettroencefalografia, EEG, inventata da Hans Berger nel 1924. L’attività elettrica del cuore era stata scoperta già nel 1842 da Carlo Matteucci e registrata nel 1887 da Augustus Desirè Waller, ma Einthoven fu il primo a documentarla nel periodo che va appunto dal 1903 al 1908, con precisi elettrocardiogrammi ed a proporre di utilizzare questo metodo per la diagnosi delle malattie cardiache. Per i suoi contributi è stato insignito del premio Nobel per la medicina nel 1927 ed a lui è stato intitolato il cratere lunare Einthoven.