Violenze quotidiane

Sarà la crisi che stiamo vivendo o il caldo che stenta ad arrivare, fatto sta che le violenze quotidiane occupano sempre più spazio alle notizie del giorno.

Aumentano sempre più i fatti di cronaca riferiti ad uccisioni di mogli, ex fidanzate o compagne, un istinto violento che non tende a placarsi. Chi vuole sparare ai politici e finisce per ferire gravemente chi il lavoro del politico non l’ha mai fatto e onestamente e con tanto sacrificio, gira con una divisa per portare a casa il minimo che gli possa garantire una vita dignitosa. Chi invece esce di casa con il piccone e uccide gente che sta passeggiando o lavorando in strada, perfetti sconosciuti e soprattutto innocenti e inconsapevoli che un qualcuno ha deciso per la loro sorte. Fatti crudeli e inspiegabili, come definiti dagli stessi investigatori, anche per il caso di Verona, di qualche anno fa nel quale un pensionato di 72 anni, ha impugnato una baionetta e ha ucciso il cane pastore tedesco del vicino di casa, probabilmente per dissapori tra inquilini. Violenze quotidiane!

Sono violenze difficili da accettare perché difficili da comprendere, ma soprattutto perché la violenza non può avere comprensione alcuna, soprattutto quella nei confronti dei minori, come il caso della scuola d’infanzia di Roma, dove gli agenti del commissariato San Basilio hanno arrestato una maestra e la coordinatrice per maltrattamenti e percosse sui bambini. Perché? Perché una maestra dovrebbe insultare e costringere ad asciugare la pipì in terra stando in ginocchio e con la minaccia di farlo fare con il viso! Cosa spinge un’educatrice dell’infanzia ad adottare un sistema educativo basato sul terrore, pur di mantenere quella che nella sua mente viene chiamata disciplina? Per non parlare del linguaggio offensivo e lesivo usato senza pietà contro quei piccoli affidati dalle loro mamme alla scuola, il cui obiettivo è quello di sviluppare in modo globale ed equilibrato la propria personalità nella loro crescita, del resto a questo serve l’asilo, o no?

Ma la cosa che più lascia sbigottiti, oltre al sorriso sarcastico quando gli agenti hanno condotto agli arresti domiciliari la maestra, è che la responsabile dell’istituto, sarebbe stata a conoscenza della condotta illecita dell’insegnante, omettendo di prendere gli opportuni provvedimenti, violando così i suoi doveri di controllo e vigilanza.

Violenze quotidiane, alle quali, forse, passato il giorno in cui apprendiamo la notizia, non facciamo più caso. Violenze quotidiane che ricorrono e si rincorrono ogni giorno, con consuetudine, diventando la normalità che appartiene alla nostra vita frenetica, distaccata e fatta di priorità che non considerano più la dignità altrui e la propria responsabilità nei confronti del bene comune che ci appartiene. In tutto questo, se avessimo la possibilità di restare fermi, anche solo per un attimo per ascoltarci ancora, sicuramente avremo anche il giusto tempo per poter riflettere… e chissà, poter anche cambiare!