Villa Sant’Anatolia, raduno degli ex

Foto e nostalgie sul gruppo Facebook, poi nasce l’idea: rimpatriata l’8 giugno

È partito tutto come per gioco: un gruppo su Facebook dedicato a chi ha partecipato a qualche campo a Villa Sant’Anatolia. Gruppo che in pochissimi giorni ha collezionato adesioni fra reatini di varie generazioni, dagli ormai cinquantenni ai ventenni. Diversi dei tantissimi che hanno avuto modo di partecipare, nel periodo della fanciullezza e dell’adolescenza, alle esperienze che dagli anni Settanta sono state ospitate nella “magica” struttura sul lago del Turano: quella che la Diocesi, dai tempi di monsignor Trabalzini, ha avuto in comodato come centro di spiritualità accogliendovi gruppi da tutta Italia fino al 2005. Senza mai perdere la speranza che si possa prima o poi rimettere piede a Sant’Anatolia, nel frattempo i contatti virtuali sul social hanno ridato fiato all’onda di ricordi.

Un abbondante amarcord che vede gli iscritti al gruppo “Quelli di Villa Sant’Anatolia” (al momento sono più di duecento) pubblicare foto dei bei tempi andati, recuperate nei vecchi cassetti e scannerizzate senza risparmio per postarle su Facebook dando modo a tanti di riconoscersi ragazzetti dopo chissà quanto tempo. Insieme a frasi, simboli, personaggi, nomignoli, momenti tipici, rituali, atmosfere di giornate indimenticabili, impresse nella memoria di molti reatini: quelli che ancora oggi bazzicano per l’Ac, le comunità neocatecumenali, i gruppi ecclesiali, le attività parrocchiali; e quelli che il rapporto con la fede lo vivono in modo meno impegnato o addirittura un po’ marginale, eppure si tengono stretto il bagaglio formativo che l’esperienza dei campi ha lasciato.

Ed ecco nascere l’idea di una bella rimpatriata tra i tanti ex. Idea che ha messo in moto alcuni intrepidi organizzatori. L’appuntamento, per un raduno aperto a chiunque si senta legato alla Villa dei ricordi, è per domenica 8 giugno, al santuario della Foresta. Ci si ritroverà sin dal mattino al suono di quell’Ave di Lourdes con cui tutte le mattine don Luigi Bardotti, l’instancabile artefice della struttura, svegliava i partecipanti ai campi. E non mancherà, ovviamente, lui, che nel pomeriggio insieme con altri sacerdoti legati alla Villa celebrerà la Messa della Pentecoste con tutti i presenti.

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