VIII bando Intercultura: arrivate 34 domande provenienti dagli istituti di Rieti e provincia

I giovani candidati pronti a seguire test e colloqui. a gennaio i vincitori 2012. intanto i borsisti raccontano via mail il loro incontro con il mondo.

Chiusosi lo scorso 5 Novembre, l’VIII° Bando di Concorso Intercultura promosso dalla Fondazione Varrone, ha avuto anche quest’anno una buona risposta da parte della comunità reatina.

Sono pervenute n.34 domande di adesione, a fronte di n.8 borse di studio che la Fondazione Varrone ha messo a disposizione per gli studenti vincitori del concorso. Sono state confermate oltre gli USA, le due nuove mete Cina l’India, Paesi strategici per la formazione dei giovani studenti. In particolare sono previste n.5 borse di studio per gli USA, n.2 per l’ India e n.1 per la Cina. I 34 candidati provengono dagli Istituti di Rieti e della provincia ( Liceo Classico M.T.Varrone, Liceo Linguistico E.Principessa di Napoli, Istituto Tecnico Commerciale L.Di Savoia), Liceo Scientifico Jucci, Liceo artistico Calcagnadoro, Istituto Alberghiero R.A. Costaggini, dalla provincia Liceo Classico L.Rocci Passo Corese, Elis Istituto paritario, Liceo Scientifico Industriale Informatico L.Rocci Passo Corese, Liceo Scientifico L.Rocci Passo Corese.

Gli studenti dovranno ora sottoporsi ad una serie di slep test, test attitudinali preso l’Università do Tor Vergata, colloqui presso il Centro locale Intercultura, per attendere il verdetto della Commissione Nazionale di Colle Val d’Elsa che entro dicembre, esaminerà tutti i fascicoli e selezionerà i vincitori.

Intanto dall’Estero giungono le prime relazioni dei vincitori del VII concorso che partiti la scorsa estate, stanno vivendo ormai da qualche mese questa importante esperienza formativa in un altro Paese.

Di seguito alcuni passaggi delle relazioni pervenute:

Claudia Owczarek (Cina – ChangZhou)

I cinesi sono un popolo pazzo, urlano gridano, scherzano tutto il giorno nella strada, nei locali, negli autobus. I ragazzi si avvicinano e ti chiedono foto e vogliono sapere tutto dell’Italia che adorano, alla fine mi sento una star! Frequento una scuola esclusiva dove è difficile entrare, ci sono edifici enormi e sembra di essere all’intero di un piccolo villaggio. Le lezioni iniziano alle 7.30 e finiscono alle 17.15, i ragazzi cinesi rimangono fino alle 19.30 e a volte fino alle 21. Sono stata accolta con grande affetto dalla mia host family, ma questa esperienza mi sta cambiando. Sto imparando ad essere più forte ed apprezzare ogni minima cosa perché qui non voglio perdermi nemmeno un secondo di quest’esperienza che in ogni attimo mi regala qualcosa di diverso

Roberta Gentile (Cina)

Molti studenti sono curiosi e teneri, colgono sempre l’occasione per avvicinarmi parlare con me o semplicemente per urlarmi Hello!. Non posso capire le lezioni di matematica e fisica o storia, tuttavia studio molto l’inglese perché è l’unico mezzo che ho per comunicare. Durante il pomeriggio seguo singolarmente lezioni di cinese, calligrafia, educazione fisica ed arte. Ho avuto modo di conoscere molti ragazzi. In fondo nonostante le culture così diverse, siamo sempre adolescenti e questo mi ha permesso di superare ogni pregiudizio ed instaurare rapporti che potranno solo migliorare. Non dimenticherò mai il mio sedicesimo anno in Cina!

Lorenzo D’Ippolito (USA)

Ho buoni rapporti con la famiglia ospitante e con il mio host-brother, a scuola mi sono inserito bene, pratico sport dopo la scuola ogni giorno. Ho molte attività extrascolastiche. Non dimenticherò mai il week end a Boston, Cleveland e le cascate del Niagara. Orgoglioso anche della mia prima medaglia in cross country (corsa), e le partite di baseball

Chiara Di Fiore (USA)

Pensando alle cose positive fino adesso mi viene in mente l’affetto della mia host family, nei momenti di sconforto ho sempre trovato le loro braccia aperte pronte ad un abbraccio e per dirmi che andrà tutto bene. Mi ricordano in ogni momento che il mio inglese sta migliorando e come dice la mia host mom I CAN DO IT! Il fatto che il tempo sia passato così velocemente è senz’altro positivo perché vuol dire che sono felice qui.