Via Crucis ad Amatrice: «tre grandi scosse hanno fatto tremare questa terra. Tre volte Gesù cade e si risolleva. Nella sua Pasqua a tutti è dato di rimettersi in piedi»

«Tre grandi scosse hanno fatto tremare questa terra. Tre volte Gesù cade e si risolleva. Nella sua pasqua a tutti è dato di rimettersi in piedi: ed è solo per Grazia. Nessun dramma o sconfitta, nessuna caduta o miseria è parola definitiva». Sono parole di una delle meditazioni (VII stazione, Gesù cade la seconda volta) che hanno scandito la Via Crucis che si è svolta ieri ad Amatrice, all’interno della Zona Rossa, tra l’ospedale “Francesco Grifoni”, e la Chiesa simbolo di Sant’Agostino, guidata da mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.

La Via dolorosa è stata intervallata da canti, preghiere, letture e meditazioni, con la Croce portata da una famiglia terremotata. «Se Dio è con noi, a niente e a nessuno è permesso di dire che tutto è perduto – è stata la meditazione – c’è ancora futuro. Gesù che si rialza ci dà il coraggio di riprendere il cammino con più slancio di prima».

«Dinanzi al dolore è facile cedere alle lacrime, soprattutto se e quando brucia sulla nostra pelle» hanno pregato i fedeli nell’VIII stazione, svoltasi davanti alle macerie dell’Hotel Roma. «Eppure il dolore non è solo nostro, svalica la nostra vallata, coinvolge milioni di uomini come noi che hanno perso affetti, casa, lavoro; più di noi senza pane, senza pace e senza dignità”. “Non siamo i soli a piangere, non possiamo piangere solo su di noi» hanno aggiunto i lettori. «Le lacrime sono gocce di umanità che ci permettono di scoprirci accomunati nel desiderio di un identico desiderio di riscatto. In ogni lacrima ci sia il riflesso del mondo nuovo che nella sofferta speranza già comincia a prendere forma».

«La terra ha tremato e chi è scampato alla morte si è ritrovato nudo, spogliato di ogni cosa: i vestiti, la casa, gli affetti – è stato ricordato nella X stazione svoltasi davanti la Torre civica, uno dei simboli di Amatrice – non sono mancati sciacalli a spartirsi quel poco che era rimasto. Nella nudità materiale si riscopre che sono ben altre le cose che devono ricoprire l’uomo: l’onore, la dignità, la forza d’animo, la responsabilità, il rispetto per sé e per gli altri, la libertà di riprendere in mano il proprio destino. Nudi sì, ma pur sempre uomini».

Da qui la preghiera: «Signore Gesù, spogliato delle tue vesti, esposto al disonore, emarginato, donaci di comprendere ciò che è essenziale e di cui nessuno può fare a meno. Rendici capaci di onorare ogni uomo così come hai saputo fare Tu».

Clicca qui per il video integrale della Via Crucis nella zona rossa di Amatrice